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Cronaca

Mozzarelle blu, migliaia di allevatori in protesta

Striscioni e bandiere sul confine del brennero per chiedere pi chiarezza sul Made in Italy

Il caso delle mozzarelle blu non smette di far discutere. Già due settimane fa lo scandalo aveva fatto tappa alla Procura della Repubblica di Verona, il cui carteggio era passato nelle mani di Schinaia per verificare le responsabilità di alcuni centri distributivi e supermercati come Eurospin e Lidl. Ora sono gli allevatori a levare il coro di protesta: sono già un migliaio e dalle prime ore della mattina hanno invaso la frontiera del Brennero tra Italia e Austria per la mobilitazione promossa dalla Coldiretti dopo che lo scandalo della mozzarella blu contaminata prodotta in Germania e venduta in tutta Europa con nomi italiani è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di prodotti alimentari stranieri di scarsa qualità spacciati come Made in Italy, a danno dei consumatori e dei coltivatori che chiedono di fare definitivamente chiarezza.

Nel piazzale scelto come campo base all'area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia) - ci sono trattori e un centinaio di pullman che, nella notte, hanno già portato al valico gli imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia. Emilia, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino, Toscana, Umbria, Marche, Puglia e Calabria arriveranno nella mattina mentre si attendono nel pomeriggio tra gli altri Abruzzo, Lazio, Campania e Basilicata. Oltre ai pullman sono presenti alcuni trattori, una ventina di camper e numerosi furgoni che hanno portato prodotti tipici dalle diverse regioni per il vettovagliamento.

E’ stata alzata dalla Coldiretti, infatti, una grande tenda con cinquecento posti alla volta sotto la quale potranno alternarsi gli allevatori per soddisfare le loro esigenze alimentari nei diversi turni di presidio della frontiera. Insieme ad una cucina da campo attrezzata anche per le grigliate sono funzionanti ben trenta bagni chimici. Gli allevatori e i coltivatori si sono schierati attorno al tracciato stradale, con la presenza dei carabinieri dei Nas, delle guardie di finanza e delle forze di polizia, hanno iniziato a verificare i camion per sapere cosa arriva e dove va a finire mentre sono sollevati cartelli, indirizzati agli automobilisti in transito, per chiedere di sostenere la proposta di etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari.

Sono centinaia le bandiere Coldiretti, striscioni e cartelli. E’ già giunto alla frontiera anche il presidente della Coldiretti Sergio Marini. L’obiettivo è scoprire il "finto Made in Italy" trasportato sui camion che passate le frontiere sono seguiti con auto “civetta” fino a destinazione.

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