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Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Bambino morto in ospedale a 11 mesi: genitori rinviati a giudizio

Si sono sempre professati innocenti e ancora oggi respingono ogni addebito, ma la Procura di Verona ha chiesto per la coppia il rinvio a giudizio per "omicidio preterintenzionale"

La tragica vicenda del bambino morto all'età di soli 11 mesi, dopo ben 10 di ricovero, all'interno dell'ospedale di Borgo Trento, è giunta ad un nuovo capitolo: secondo quanto si apprende dall'Ansa, infatti, la Procura di Verona ha chiesto il rinvio a giudizio, per "omicidio preterintenzionale", della coppia di genitori. Entrambi sono veronesi e piuttosto giovani, tutti e due 37enni. Hanno appena perso il loro figlioletto, ma si trovano anche nel bel mezzo di una vicenda giudiziaria che li vede imputati direttamente. Da sempre respingono con forza ogni accusa, ma al dolore incommensurabile per la perdita di un figlio, ancora oggi si vengono a sommare le complicazioni legate a un'inchiesta giudiziaria.

Il piccolo è deceduto in seguito ad un grave trauma al cervello per il quale nel settembre del 2017 venne appunto ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale maggiore veronese. Già al tempo i due genitori vennero iscritti nel registro degli indagati, con l'ipotesi di "lesioni gravissime", poiché a destare i sospetti dei medici fu inizialmente un ematoma riscontrato sul corpo del piccolo. Oggi, dopo la morte del bambino, la posizione dei due genitori si è aggravata sotto il profilo giuridico, essendo loro contestato il reato di "omicidio preterintenzionale", vale a dire di aver causato la morte del figlio involontariamente, compiendo un gesto che avrebbe prodotto conseguenze, nella loro gravità, ben al di là delle intenzioni.

Quale gesto? L'inchiesta intende far luce sull'ipotesi che il bambino possa essere rimasto vittima della cosiddetta "sindrome da scuotimento", quale causa dei problemi che, dopo aver trascorso 10 mesi di ricovero ospedaliero, hanno poi portato al suo decesso. Dopo l'esito dell'autopsia i funerali sono stati sospesi, per l'approfondimento delle indagini, che riguarderanno anche la fase dei soccorsi. Il 26 settembre 2017 la coppia chiese l'intervento urgente di un'ambulanza nella propria abitazione, per soccorrere il figlio neonato. I genitori, rimasti fino all'ultimo al capezzale del figlio, hanno sempre respinto ogni addebito sia nei loro confronti che verso eventuali terze persone. 

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