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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Navigatori / Via Andrea Doria

Fuga di monossido di carbonio nell'appartamento: tre persone intossicate in ospedale

Vigili del fuoco e personale del 118 sono intervenuti in via Doria, a Verona, nella prima serata di martedì, per prestare soccorso alle due persone presenti in casa. Una delle due è stata portata a Borgo Trento in codice rosso

Due persone, una in condizioni serie, sono state trasportate in ospedale nella prima serata di martedì, a causa di un'intossicazione da monossido di carbonio. 

I vigili del fuoco di Verona sono intervenuti intorno alle 19.30 in via Andrea Doria, al Saval, per soccorre le due persone che si trovavano all'interno di un appartamento. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato la fuga di monossido, ma gli intossicati sono stati subito affidati alle cure del 118, arrivato sul posto con le ambulanze: le condizioni di una delle due sarebbero state preoccupanti ed è stata trasportata in codice rosso all'ospedale di Borgo Trento, meno grave la situazione dell'altra persona presente nell'abitazione. 

Aggiornamento delle 15.30

L'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona ha divulgato un aggiornamento sulle condizioni delle persone intossicate, sottolineano che sono tre gli individui che si sono recati in ospedale per cure ed accertamenti, solo uno dei quali in condizioni serie. 
«Solo uno dei tre i pazienti arrivati ieri sera per intossicazione da monossido di carbonio è in condizioni più serie. A seguito della fuga del gas in un appartamento di via Doria sono arrivate al Pronto Soccorso di Borgo Trento tre persone, due (marito e moglie), in ambulanza, soccorse dal SUEM 118 e una autonomamente. Quella arrivata con i propri mezzi è in via di dimissione dopo una notte in osservazione e la terapia con l’ossigeno. La coppia che è arrivata in ambulanza ha passato la notte in osservazione perché in condizioni più serie.
Alla moglie è stato assegnato il codice giallo, aveva i valori degli enzimi cardiaci molto mossi. Nella notte ha eseguito un trattamento in camera iperbarica che riesce ad erogare una concentrazione di ossigeno molto superiore rispetto alle normali bombole facendolo assorbire all’organismo più velocemente e quindi depurandolo. Attualmente la signora è in osservazione e se dovesse rispondere positivamente alla terapia verrà dimessa in giornata.
Per il marito, che è arrivato in condizioni più gravi, è stato assegnato il codice rosso e richiesto il ricovero in unità coronarica (Cardiologia), per ripristinare il livello di enzimi cardiaci e scongiurare il rischio di ischemia cardiaca».

Da AOUI inoltre spiegano come prevenire questi problemi: «Il consiglio dei medici per prevenire l’intossicazione da monossido, un gas subdolo perché impossibile da riconoscere senza gli appositi rilevatori, è di evitare l’utilizzo in ambienti chiusi di bracieri, barbecue, stufe o stufette a gas; manutenere periodicamente gli impianti di riscaldamento, caminetti, caldaie e canne fumarie e non lasciare veicoli a motore accesi nei garage o altri locali chiusi.
In presenza di un’apparecchiatura a combustione in un locale chiuso, se si avvertono sintomi come mal di testa, vertigini, nausea, stanchezza, soprattutto se sono più persone nello stesso locale ad avvertirli, è necessario contattare subito il 118, per un soccorso sanitario immediato o recarsi in Pronto Soccorso per una valutazione dei livelli di monossido nel sangue. È comunque consigliato allontanare tutte le persone presenti dall’ambiente contaminato, aprendo porte e finestre per far entrare aria pulita, oltre a spegnere l’apparecchio (o l’impianto) che produce monossido».

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