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Spostamenti liberi ovunque dal 3 giugno? Cosa dice il monitoraggio in Veneto e in Italia

L'analisi sull'andamento del contagio, decisiva in relazione alla riapertura prevista dal 3 giugno anche per gli spostamenti interregionali, è stata divulgata dal ministero della Salute

Il 3 giugno si avvicina e, così come previsto dal decreto legge firmato il 16 maggio, gli spostamenti a partire da mercoledì prossimo dovrebbero tornare ad essere liberi in tutta Italia, anche tra regioni differenti, così come da e verso diversi Paesi esteri (qui l'elenco completo). Tutto ciò fatte salve le eventuali riserve dovute all'andamento epidemiologico relativo a determinate aree che, in caso di necessità, potrebbero subire specifiche restrizioni. Le decisioni al riguardo verranno prese di volta in volta dal governo, sulla scorta del monitoraggio settimanale che con la collaborazione delle singole regioni viene costantemente portato avanti. La domanda è, a che punto siamo e come sono messe le regioni italiane?

Report monitoraggio Veneto 18-24 maggio 2020

Report monitoraggio Veneto 18-24 maggio 2020

La sintesi fornita dal ministero della Salute circa il monitoraggio effettuato sulla scorta dei dati relativi alle regioni per quanto riguarda la settimana dal 18 al 24 maggio, è che «in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all’epidemia di Covid-19». I principali risultati del monitoraggio vengono infatti riassunti, evidenziando che «l’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale», con alcune regioni dove «il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo», mentre in altre «il numero di casi è molto limitato». Il ministero raccomanda dunque «cautela», ma al contempo sottolinea anche che «non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale» e che «si osservano livelli di resilienza in miglioramento».

Gianni Rezza, Direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute

Il ministero della Salute evidenzia quindi che «nel Paese continuano ad essere rafforzate a livello regionale politiche di testing e screening in modo da identificare il maggior numero di casi realizzando azioni di isolamento e quarantena/monitoraggio dei contatti stretti». Tutto ciò avrebbe da un lato «aumentato la sensibilità dell’accertamento diagnostico», ma nonostante questo «nella pressoché totalità delle Regioni e Provincie Autonome il trend settimanale dei nuovi casi diagnosticati per data di diagnosi/prelievo è in diminuzione e gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1». In conclusione, il ministero della Salute rimarca il fatto che le misure di lockdown hanno funzionato bene e che «la situazione attuale, relativa all’inizio della prima fase di transizione, è complessivamente positiva». Anche alla luce di ciò, resta comunque indispesabile il «rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico». 

Per quanto riguarda nel dettaglio la regione Veneto, i dati relativi alla settimana tra il 18 e il 24 maggio forntiti nel report settimanale di monitoraggio sono i seguenti:

  • Casi totali: 19107 | Incidenza cumulativa: 389.47 per 100000
  • Casi con data prelievo/diagnosi nella settimana 18/5-24/5: 80 | Incidenza: 1.63 per 100000
  • Rt: 0.65 (CI: 0.49-0.83) [10/5, sintomi]

Grafico monitoraggio Veneto 18-24 maggio 2020

Scarica i dati relativi al Veneto - Monitoraggio fase 2 report settimanale 18-24 maggio 2020

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