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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Modificata la Variante 23. Sboarina: "Nuovo sviluppo urbanistico della città"

La variante al Piano degli Interventi è stata riscritta e la giunta l'ha approvata. Le edificazioni previste sono state ridotte di oltre 15mila metri quadrati. Eliminate sei grandi strutture commerciali

Oggi, 2 maggio, la giunta comunale di Verona ha votato a favore della versione modificata della variante 23 al Piano degli Interventi, variante che era stata approvata dalla precedente amministrazione ma non ancora adottata. I cambiamenti riguardano alcuni parametri urbanistici e partono di una nuova visione della città.

Frutto di un minuzioso lavoro di verifiche da parte degli uffici tecnici, il provvedimento vuole meglio tutelare l'ambiente e il territorio collinare e salvaguardare alcune aree cittadine, come Verona Sud, penalizzate dalla presenza di troppi edifici commerciali, con ricadute negative per il traffico e traffico e inquinamento.

I punti più significativi della nuova variante 23 sono stati illustrati dal sindaco Federico Sboarina e dall'assessore Ilaria Segala, insieme all'assessore al patrimonio Edi Maria Neri. Rispetto alla prima versione, sono state eliminate sei grandi strutture commerciali, tra cui quelle previste alla Cercola, alla Bassona e alla Spianà. Tre le grandi strutture a cui è stata notevolmente ridotta la superficie commerciale: Rossetto (da 11.300 a 8.200 mq), Ex Tiberghien che passa da 15.305 a 6000 mq ed Ex tabacchi da 18.406 a 7000 mq. Viene inoltre diminuito del 16,86% il perimetro del centro urbano in cui è possibile autorizzare la costruzione di nuovi centri commerciali, in attuazione alla normativa regionale di pianificazione delle aree destinate a strutture di vendita. E viene escluso dalle nuove costruzioni commerciali anche il centro urbano di Cadidavid, e parte della Bassona.

Ridotta del 18% la superficie agricola da utilizzare per nuove edificazioni. Per le nuove costruzioni, inoltre, è stato reinserito il vincolo di utilizzo del contributo di sostenibilità per opere pubbliche al 100%, anziché al 50%. Viene poi prevista l’'approvazione del consiglio comunale dei progetti di servizi pubblici realizzati dai privati e destinati ad essere convenzionati, per una valutazione dell'interesse pubblico e non solo della conformità tecnica.

Tra le schede ridotte e le schede cassate, la nuova edificazione è inferiore alla precedente variante 23, con una riduzione di 15.697 mq di edificato previsto. Le schede norma eliminate sono: Palazzina, Ca dell’Orto, Cercola, Santa Maria in Stelle, Ex tiro al volo, Spianà golf, San Rocchetto, Tigli, Quinto.

È stata inoltre verificata la legittimità degli edifici oggetto di recupero localizzato negli ambiti a parco agricolo, così da poter eliminare quelli che risultavano abusivi. Delle 94 istanze presentate, 31 sono state quelle approvate dalla precedente amministrazione. Di queste, dopo i controlli sull'abusivismo, solo 11 risultano legittime.

Con questo intervento si realizza parte del nostro programma elettorale - ha detto il sindaco Sboarina - Un provvedimento che non cancella, ma riscrive lo sviluppo urbanistico, partendo da una visione complessiva della crescita della città, con una particolare attenzione alla salvaguardia ambientale e alla tutela di aree cittadine come Verona Sud e la Zai. È stato un percorso lungo ma necessario. Ora la parola passa al consiglio comunale, per un confronto che mi auguro il più proficuo possibile.

"Il quadro che si presentava con la precedente variante sarebbe stato devastante per la città - ha aggiunto lìassessore Segala - Lo sviluppo di Verona Sud era legato alle richieste di singoli privati piuttosto che a scelte progettuali più ampie, che tenessero conto anche delle ricadute che i nuovi centri commerciali provocano nelle aree di insediamento. Abbiamo scelto di preservare i centri storici, ma anche le piccole botteghe del centro, oltre naturalmente ai parchi delle Torricelle, spostando in altre aree il volume edificabile previsto".

L'iter della variante 23 proseguirà con l'esame in commissione consiliare e in consiglio comunale; quindi la pubblicazione all'albo pretorio e l'apertura dei termini per la presentazione delle osservazioni, 60 giorni, per poi tornare in consiglio per le controdeduzioni e l'approvazione definitiva.

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