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Cronaca

Minaccia di morte madre e fratellini, 19enne nei guai

Ennesima accusa per Roland Afreh di Cologna Veneta. Era gi in carcere per rapina e aggressione

Era già in carcere a Montorio per rapina quando gli è arrivata una nuova notifica di custodia cautelare dai carabinieri di Cologna Veneta. Stavolta l'accusa per Roland Afreh, 19enne veronese, è di violenza e maltrattamenti prolungati ai danni della madre e dei fratellini che vivevano con lui. "Aveva instaurato un vero e proprio clima di terrore- precisa il maresciallo Fabrizio Di Donato, comandante della stazione di Cologna- e numerose erano state le denunce dei famigliari  che si erano recati più volte alla caserma della cittadina veronese. Le vittime vivevano da anni un costante e crescente timore per la propria incolumità. Un timore che, dallo scorso mese di agosto, si era esponenzialmente acuito fino all’ultima denuncia della madre ad ottobre".

Tornava a casa ubriaco, o sotto l'effetto di droghe e se la prendeva con i suoi fratellini di sangue, di 11 e 15 anni, passando poi, più pesantemente, alla madre 43enne. Non erano rare, come precisano i carabinieri, le volte in cui dalle semplici parolacce si passava alle minacce di morte, rese verosimili dalla testimonianza della donna, che aveva ritrovato, nella stanza da letto del figlio maggiore, alcune cartucce di un fucile da caccia.

Al 19enne, apparentemente, le denunce per violenza privata non bastavano, e così era passato alle rapine, mettendosi di nuovo nei guai. Sua la mano, armata di coltello, durante le rapine ai panifici del Legnaghese e del Colognese di dicembre, prima alla cooperativa "La risorta", poi al negozio "Non solo pane" di Minerbe. Sempre agli inizi di dicembre altri episodi violenti: la rapina al centro di abbronzatura “Impero del Sole” di Legnago, e l’aggressione ai danni di un cittadino nordafricano di 27 anni, avvenuta nella notte del 5 dicembre a Cologna Veneta, provocata dalla semplice richiesta di una sigaretta. Grazie alla testimonianza di quest'ultima vittima i carabinieri sono riusciti ad identificare Afreh e da lì era partita la prima ordinanza di custodia cautelare in carcere. Alle accuse di rapina a mano armata, aggressione e minacce, per cui il 19enne si trovava in carcere, il gip Paolo Scotto di Luzio, ha aggiunto ieri il nuovo provvedimento restrittivo, fondato proprio sulla gravità delle denunce dai famigliari.

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