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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Meteo Verona: Neve e pioggia, allagamenti e valanghe, resta alta l'allerta in Veneto

Mentre sul Baldo si sono registrati anche accumuli di due metri e quaranta di neve, in pianura le intense piogge hanno portato l'acqua sui campi e sulle strade, ed ora le coltivazioni sono a rischio

Una Pasqua da record quella vissuta sui monti del Veneto, che da anni non vedevano così tanta neve. Negli ultimi due giorni, segnala l'Arpav, vi sono state nevicate sia sulle Prealpi che sulle Dolomiti, che hanno sovrapposto al manto esistente quantità variabili dai 5 ai 20 centimetri. Così che a 2.000 metri di quota lo spessore della neve arriva a 2 metri e mezzo.

NEVE RECORD - Sulle Prealpi veronesi, il Monte Baldo, che supera di poco i 1.700 metri, presenta accumuli (formati anche dal vento) che arrivano a 2 metri e 41 centimetri. Stessa misura sostanzialmente (239 cm) è stata misurata anche a Campomolon, sulle Prealpi Vicentine, e così a Col dei Baldi, in zona Alleghe, sulle Dolomiti meridionali (241 cm). Neve accumulata fino a 2 metri anche sulle Tofane, sopra Cortina. La misura maggiore dell'altezza del manto nevoso è quella di Cima Ornella (2.250 metri), ad Arabba, con 2 metri e 59 centimetri. Su tutta la montagna veneta il pericolo di caduta valanghe è marcato, stimato dai tecnici del centro di Arabba in grado 3 su una scala fino a 5 punti.

RISCHIO ALLAGAMENTEO - La pioggia delle scorse ore ha anche messo a durissima prova la rete dei canali della pianura veronese, dalle risorgive fino al confine con la provincia di Rovigo. All'ennesima precipitazione, una normale pioggia primaverile con punte massime di 35 millimetri, i canali Tregnon, Nichesola, Canossa e Fossa Maestra si sono alzati in modo preoccupante. In particolare nell'area di Bionde, a Salizzole, Cerea, a sud di Roverchiara e ad Engazzà a Nogara. L'acqua ha invaso delle strade comunali secondarie, terreni, ma ha risparmiato le case. Sono allagati numerosi terreni nell'area delle Valligrandi Veronesi. Ad ora, sono ancora in crescita i canali Nichesola e Fossa Maestra, ma la situazione è sotto controllo.

IL COMMENTO - "Se il rischio idrogeologico normalmente scatta oltre i 70 millimetri di pioggia, ora ne bastano 30. Occorrerebbe un mese di siccità, per ritornare alle normali condizioni di umidità dei campi - spiega Antonio Tomezzoli, presidente del consorzio di bonifica veronese - quest'inverno nella pianura veronese sono piovuti dai 190 ai 240 millimetri d'acqua (Fonte Bollettino Arpav Inverno 2013). Davvero troppi per la stagione, il terreno è letteramente impraticabile. Gli agricoltori sono in difficoltà perchè non sono ancora riusciti a dissodare i terreni ed è già ora di seminare il mais". Numerosi i punti critici, a rischio di esondazione e numerose le aree dove i canali si sono riversati nei campi a quote minori che hanno funzionato da vasche di compensazione naturali trasformandosi in piccoli bacini. Ancora alto il livello della Fossa Maestra, il canale in cui confluiscono un terzo dei canali della rete della bassa veronese, attualmente si attesta sui 6,50 metri a ponte Rosso. Decisamente meno dei 7,20 metri a metà giugno 2010, ma superiore ai 6,20 raggiunti a Natale 2010.

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