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Cronaca Veronetta / Via Scrimiari

Si nasce di meno, s'invecchia di più. Il mercato del lavoro non aiuta le donne

Dal 2008 al 2015 i nuovi nati nel veronese sono diminuiti circa del 16%. L'età media in provincia è di 43,7 anni. E per le donne è forte il problema della conciliazioni fra tempi di vita e lavoro

Cala la fecondità in Italia e nel Veneto. Le statistiche hanno mostrato che dal 2008 al 2015 i nuovi nati in Italia sono diminuiti circa del 16% e in regione la sitazione è anche peggiorno con un decremento di circa il 20%. La provincia veneta in cui il calo è stato più marcato è Belluno, mentre la migliore è la provincia di Verona, unica ad avvicinarsi alla media nazionale.

Si nasce di meno e s'invecchia di più. L'indice di vecchiaia per il Veneto nel 2016 dice che ci sono 159,2 anziani ogni 100 giovani. La provincia con più anziani è Rovigo, dove l'età media si attesta su 46 anni e la più giovane, ma è solo un eufemismo, Vicenza con 43 anni di media. Poco distante Verona, con un'età media di 43,7 anni.

"È anche questo il risultato di una crisi che continua a mordere le giovani coppie - ha commentato Francesco Roncone, segretario regionale della federazione anziani e pensionati Acli Veneto - Il lavoro è sempre più precario anche nel nostro non più ricco Nord-Est e gli stipendi sempre più bassi e incerti. Molti giovani veneti non studiano e non lavorano e restano a casa dei genitori, altri espatriano. Ci sono 55,8 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Accade, quindi, sempre più spesso, di dover chiedere aiuto all'anziano genitore, che diventa così il vero ammortizzatore sociale della famiglia. E voglio ricordare che solo nel ricco Veneto circa 125mila famiglie vivono ancora in povertà assoluta. A Verona 5500 famiglie sono povere assolute".

S'invecchia di più e si nasce di meno, con il mercato del lavoro che non aiuta chi i figli li partorisce. Le donne in età fertile del Nord-Est trovano lavoro più facilmente se sono sigle rispetto alle donne con figli. Più di un terzo delle madri lavoratrici è costretta a scegliere il part-time perché non ha servizi adeguati per far conciliari i tempi di vita con quelli del lavoro. Un problema da affrontare se si vuole invertire una tendenza preoccupante. 

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