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Le meningi fonte di nuovi neuroni per il cervello: ricercatrice Univr lo dimostra

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Cell Stem Cell” ed è stato ideato da Ilaria Decimo della sezione di Farmacologia dell'Università di Verona e da Francesco Bifari dell’università Statale di Milano

Le meningi, membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale, sono una potenziale fonte di nuovi neuroni per il cervello. Lo ha dimostrato uno studio multicentrico, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Cell Stem Cell”, frutto di un progetto ideato da Ilaria Decimo della sezione di Farmacologia diretta da Guido Fumagalli del dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica dell’università di Verona e da Francesco Bifari dell’università Statale di Milano.

Lo studio ha coinvolto anche l’istituto di ricerca belga VIB, l'istituto tedesco German Cancer Research Center (DKFZ), l'Università di Antwerp in Belgio e lo Swiss Federal Institute of Technology. Ilaria Decimo lavora con il suo gruppo di ricerca nella sezione di Farmacologia diretta da Guido Fumagalli. Allo studio ha partecipato anche Annachiara Pino del team di ricerca. La ricerca è stata sostenuta in parte da Galm, il Gruppo di Animazione Lesionati Midollari di Verona e dall’associazione La Colonna Onlus.

Recentemente la comunità scientifica ha notevolmente approfondito le conoscenze sulla plasticità cerebrale, cioé di come il cervello possa crescere svilupparsi, ripararsi e adattarsi ai cambiamenti. Prima delle scoperte degli ultimi decenni, i neurologi pensavano che il cervello dopo la nascita rimanesse statico. Questo dogma cambiò e i ricercatori trovarono sempre più evidenze che dimostrano che il cervello è capace di ripararsi e rigenerarsi nell’età adulta grazie alla presenza di cellule staminali. Tuttavia si pensava che le cellule staminali neurali si trovassero solo all’interno del tessuto cerebrale e non nelle membrane che lo ricoprono.

LE MENINGI: UN'IMPORTANZA FINALMENTE RICONOSCIUTA - Nel passato si pensava che le meningi servissero soltanto come membrane di rivestimento e protezione contro i trauma meccanici. Le meningi storicamente sono state sottovalutate dalla scienza perché si pensava non avessero alcuna rilevanza dal punto di vista neurologico. Con questo lavoro il team di ricerca sfida l’idea attuale che le cellule staminali neurali risiedono solo all’interno del cervello.

Con questa ricerca si dimostra che le cellule staminali identificate nelle meningi in un precedente studio del 2012 sono in grado di generare nuovi neuroni funzionali in vivo nel cervello dopo la nascita. “Queste cellule staminali originano durante lo sviluppo embrionale e, dopo la nascita, migrano dalle meningi verso l’interno del cervello – spiega la Decimo -. Qui danno origine a nuovi neuroni della corteccia encefalica capaci di connettersi e comunicare con i circuiti neuronali già esistenti. Questo studio aggiunge un importante tassello nella comprensione degli eventi che contribuiscono alla formazione dei neuroni del nostro cervello, rivelando che dopo la nascita le meningi aggiungono nuovi neuroni nella corteccia cerbrale”.

La dimostrazione della presenza nelle meningi di cellule staminali neurali, le cellule che assicurano la rigenerazione di nuovi neuroni, potrebbe assumere un significato molto importante per lo sviluppo di terapie per la cura delle malattie neurodegenerative. Il prossimo passo della ricerca sarà quello di studiare il ruolo delle cellule staminali delle meningi nelle malattie in cui i neuroni sono danneggiati quali, ad esempio, la lesione del midollo spinale, l’ictus, l’Alzheimer, la sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative.

“Questi risultati – conclude la ricercatrice - dimostrano l'ipotesi formulata nei lavori precedenti e rendono probabile pensare che le cellule delle meningi possano costituire un nuovo target per la medicina rigenerativa. Il lavoro dimostra che le meningi contengono cellule staminali che sanno diventare neuroni della corteccia cerebrale in grado di funzionare. Ora dobbiamo capire come possiamo sfruttare questa loro capacità di formare nuovi neuroni per riparare il cervello e il midollo spinale danneggiato dalle malattie neurodegenerative.”

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