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Cronaca San Giovanni Lupatoto / Via Monte Carega

Melegatti, il salvataggio dell'azienda potrebbe non passare dal concordato

Anche nell'ultimo giorno utile potrebbe non giungere risposta alla domanda di concordato presentata in tribunale, ma la ditta del pandoro potrebbe ripartire grazie ad un fondo internazionale

Oggi, 7 maggio, doveva essere il giorno della fine dell'attesa per i lavoratori della Melegatti. Oggi è l'ultimo giorno utile all'azienda di San Giovanni Lupatoto per presentare una proposta di concordato che possa salvare la ditta dolciaria in crisi. Ma questa proposta, probabilmente non ci sarà. Come anticipato da Samuele Nottegar sulle pagine di ieri, 6 maggio, del Corriere di Verona, è quasi certo che la strada per il salvataggio sarà un'altra.

Senza una proposta di concordato, tecnicamente la Melegatti è in fallimento. Ma prima che il tribunale di Verona dichiari inammissibile la domanda di concordato passeranno circa una ventina di giorni a partire da oggi, giorni in cui l'azienda potrebbe ancora presentare un piano di rilancio credibile. E a sostenere questo piano ci sarebbe un fondo di investimento internazionale. Un fondo, però, diverso da quello che a novembre dell'anno scorso finanziò la breve e fortunata campagna natalizia, a cui non seguì una campagna di produzione di dolci per la Pasqua.

Verrebbe dunque confermata la marcia indietro fatta dalla Hausbrandt, ditta trevigiana leader del settore del caffè, la quale si era esposta pubblicamente nei mesi scorsi a favore di un salvataggio della Melegatti. Un matrimonio tra le due aziende benedetto anche dalla Regione Veneto. È probabile però che i debiti che affossano il bilancio della storica azienda del pandoro siano superiori a quanto stimato dai vertici di Hausbrandt, i quali avrebbero così deciso di desistere.

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