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Cronaca

Meglio un film o il commercio?

Le riprese del film "Letters to Juliet" sono una risorsa per la citt

E' tempo che vengano demolite tutte le forme di ipocrisia che circondano il mondo del turismo e degli operatori impiegati nella nostra città in questo settore.
Bene ha fatto l'ottimo Stefano Ghelli, fresco presidente di Verona Tuttintorno, a stigmatizzare le dichiarazioni e l'accorato appello della presidente del settore tessile di Confcommercio all'amministrazione comunale, Graziella Basevi, ad impedire le necessarie misure viabilistiche per consentire alla troupe cinematografica americana di girare le scene in esterno per il film "Letters to Juliet". Chi si lamenta che gli affari avranno una sensibile contrazione a causa della chiusura di Lungadige Rubele, dimostra di non conoscere le regole del marketing e di essere vieppiù miope nei confronti dell'interesse della categoria che rappresenta.
Chiedete agli operatori di Matera, città dove è stato girato il film "Passion" di Mel Gibson, o di quelle località che non beneficiano di eventi di risonanza mondiale, se avere ospitato, con i dovuti disagi, le scene di film che hanno fatto il giro del mondo è un vantaggio o una iattura. E quanto può essere valutata, in termini promozionali, la visibilità sul grande schermo rispetto agli investimenti pubblicitari necessari per ottenere lo stesso risultato. L'unico rischio, a questo punto, è che la produzione non riesca e creare un'opera di successo e la distribuzione non riesca a diffonderla globalmente; ma considerando il tema e le fortune di cui il soggetto beneficia dai tempi di Shakespeare, è un rischio che vorremmo tutti correre con sano spirito imrpenditoriale.

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