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Cronaca

Maxitruffa alimentare, affari per oltre 35 milioni

Continua l'operazione "Gatto con gli stivali". Nel mirino della finanza un'azienda della bassa

Continua l'operazione "Gatto con gli stivali". Nel mirino ancora una volta la maxifrode alimentare. Oltre 35 milioni di euro evasi e una frode all'Iva per più di 2 milioni di euro. Questo è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza scaligera chiudendo gli accertamenti in un'impresa di San Pietro di Legnago, una delle più importanti aziende coinvolte nell'operazione che pochi mesi fa aveva portato alla luce un gigantesco sistema di frode finalizzato all’immissione sul mercato di prodotti agricoli che biologici non erano mai stati, che aveva coinvolto oltre una quarantina di aziende di mezza Italia che operavano nel settore della produzione e commercializzazione di cereali e frutta fresca.

La merce in parte prodotta in Italia (Puglia, Marche, Emilia Romagna, Veneto) ed in parte importata dalla Romania era poi rivenduta, oltre che in Italia, in Olanda, Germania, Spagna, Francia Belgio, Ungheria, Austria e Svizzera. Farine, cereali e frutta fresca “ormai divenuti biologici” venivano acquistati da grossisti dell’industria agro-alimentare per essere utilizzati nella produzione di alimenti che, a questo punto, non potevano che essere venduti come biologici a prezzi ben più alti rispetto a quelli dei prodotti alimentari convenzionali. Sette gli arrestati, oggetto di una serie di procedimenti penali già in corso alla Procura di Verona.

L’azione, sviluppata su piu fronti, ha determinato un duplice effetto
: da un lato l’individuazione ed in parte il sequestro di lotti di merce falsamente biologica, nonche l’esecuzione di sette arresti, dall’altro il contrasto di quei fenomeni evasivi che danneggiano la concorrenza e lo sviluppo del sistema economico e finanziario. Proprio riguardo a quest’ultimo aspetto, nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Verona ha concluso la verifica fiscale nell'azienda della bassa veronese, il cui ex amministratore ed il socio di minoranza sono tra le persone arrestate il 6 dicembre scorso ed attualmente agli arresti domiciliari. Nel corso degli ultimi anni l’azienda aveva aumentato in maniera esponenziale sia il valore della produzione, sia i relativi costi, senza una plausibile ragione.

L’esecuzione di numerosi controlli incrociati ha permesso di far constatare una serie di operazioni fittizie, sia in vendita che in acquisto, che ha portato al riscontro dei milioni di euro di fatture inesistenti e della frode iva.

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