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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Chievo / Piazza Chievo

Ucciso da due quindicenni a Udine: le indagini arrivano fino a Verona

Le deposizioni di quattro tifosi del Chievo Verona di ritorno dalla sfortunata trasferta friulana, si sono rivelate fondamentali nelle indagini sull'omicidio di Mirco Sacher avvenuto in via Buttrio

Una trasferta sfortunata, quella del Chievo Verona a Udine, si è invece rivelata fondamentale per le indagine relative all'omicidio del sessantaseienne Mirko Sacher, in via Buttrio a Udine. 

Le deposizioni di quattro tifosi della Diga compaiono infatti nella 14 pagine del provvedimento del gip del tribunale dei minori di Trieste, Laura Raddino. I supporters clivensi avrebbero incontrato le due quindicenni accusate dell'omicidio nell'area di sosta di Arino, nei pressi di Dolo.

L'OMICIDIO - L'accusa che pende sulla testa delle due giovani è quella di omicidio preterintenzionale, l'uomo infatti sarebbe stato soffocato dalle due giovanissime. Non è ancora chiaro il movente, anche se non si esclude che il sessantaseinne abbia tentato un approccio sessuale con le due. Le ragazze, una volta compiuto il misfatto, avrebbero avrebbero preso l'auto del defunto, una Fiat Punto bianca, e si sarebbero date alla fuga. Arrivate nell'area di sosta di Arino, hanno quasi investito una coppia di tifosi gialloblu per essere partite con l'auto in marcia. Con gli allibiti supporters si sarebbero giustificate con il fatto di aver preso da poco la patente, quando in realtà non si erano mai messe alla guida, senza ovviamente fare alcun cenno all'omicidio. Proprio questo episodio si è dimostrato fondamentale per le indiagini, in quanto dimostrerebbe che le due erano sole, escludendo quindi l'aiuto di qualche adulto. Uno dei quattro veronesi poi, nella caserma dei carabinieri di Verona in via Salvo D'Acquisto, ha riconosciuto una delle due ragazze alla guida dell'auto di Sacher. 

La coppia poi si è rimessa in strada, con l'auto che andava a singhiozzo secondo quanto riportato dai testimoni, arrivando fino alla stazione di servizio di Limenella. Terminata la benzina hanno abbandonato li il veicolo, trovando il passaggio di un altro automoblista che le accompagnate fino alla stazione di Vicenza. Li sono salite su un treno con direzione Mestre, dove hanno trovato due giovani di Pordenone ai quali avrebbero confessato il tutto. I due ragazzi, poi diventati preziosi testimoni per l'accusa, le avrebbero convinte a costituirsi ai carabinieri di Pordenone, mettendo così fine al loro viaggio. 

Le quindicenni si trovano ora in una struttura protetta, in attesa che l'autopsia su Sacher confermi le loro responsabilità sulla sua morte. 

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