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Cronaca Bosco Chiesanuova / Piazza Chiesa

Lupi in Veneto. I tecnici si siedono al tavolo in Regione per studiare un piano

Lessinia e gli altopiani di Asiago e del Grappa, sono le zone interessate dal ritorno dell'animale: "Se riusciremo a fare fronte comune, non ci faremo cogliere impreparati e riusciremo a prevenire e a contrastare possibili assalti predatori"

Tre gruppi tecnici di lavoro, rispettivamente per le aree della Lessinia, dell’Altopiano di Asiago e del Grappa, per monitorare la presenza del lupo e concertare il piano degli interventi preventivi, e un gruppo politico di confronto tra Regione e sindaci per predisporre le possibili azioni legislative. Questo il primo passo operativo deciso oggi, 20 aprile, dal Tavolo regionale di partecipazione ed informazione per la gestione del lupo e dei grandi carnivori, organo consultivo convocato per la prima volta a Venezia dall’assessore all’agricoltura e caccia Giuseppe Pan per mettere a fuoco, con i diretti interessati, il piano degli interventi per prevenire predazioni e danni e conciliare la presenza dei grandi predatori con le attività dell’uomo. Al tavolo regionale, istituito un mese e mezzo fa dalla Giunta regionale e presieduto dall’assessore Pan, partecipano le Direzioni regionali agroambiente, caccia e pesca e sicurezza alimentare e veterinaria, il Servizio regionale di vigilanza, i rappresentanti dai parchi della Lessinia, delle Dolomiti bellunesi e delle Dolomiti d’Ampezzo, le Unioni montane, i forestali, i veterinari del Trevigiano, della Pedemontana e del Veronese, nonché le associazioni provinciali di categoria coinvolte a vario titolo dalla presenza dei grandi predatori: allevatori, agricoltori, albergatori e operatori turistici, ambientalisti, cacciatori, guide ambientali ed escursionistiche.

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Il lupo in Veneto, presente dal 2012 in Lessinia e dallo scorso anno nell’Altopiano di Asiago, nell’area del Grappa e sulla sinistra Piave tra Col Toront e Col Visentin, nell’ultimo anno ha compiuto 74 predazioni accertate, causando un centinaio di vittime tra ovini, caprini e bovini. Nel 2014 un esemplare di orso sconfinato dal Trentino aveva seminato panico e morte negli allevamenti e nell’abitato dell’Altopiano di Asiago. 

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La presenza di grandi carnivori è fenomeno relativamente recente in Veneto e ancora contenuto nei numeri e nell’impatto nell’ecosistema – fa presente l’assessore Pan – ma l’esperienza ci insegna che, se non correttamente gestito, causa allarmismi e danni mettendo a repentaglio allevamenti e attività umane.
Sul fronte normativo – ha chiarito l’assessore – la Regione Veneto sta lavorando, insieme alle altre regioni e ai ministeri competenti al piano nazionale di gestione, ma – ha avvertito - gli spazi di manovra sono molto limitati perché lupo e orso sono specie particolarmente protette, tutelate dagli anni ’70 dalla legislazione nazionale e comunitaria.
Quanto alle azioni di prevenzione e riduzione del danno – ha aggiunto l’assessore – la Regione Veneto ha provveduto a fornire recinti elettrificati per mettere in sicurezza greggi e armenti e ha attivato già dal 2006 una linea di indennizzo preferenziale per gli allevatori vittime delle predazioni, con istruttorie accelerate e dirette e risarcimenti al 100% dei capi uccisi e delle spese veterinarie e di smaltimento delle carcasse. Solo nel 2016 la Regione ha stanziano 40 mila euro di indennizzi per risarcire gli allevatori della Lessinia delle perdite causate dagli assalti dei lupi - ha ricordato Pan – e ha investito 98 mila euro del progetto europeo Life Wolfalps per installare recinzioni elettrificate e dissuasori acustici e sensibilizzare gli allevatori ad adottare alcune pratiche di prevenzione, come la presenza di cani da pastore maremmani abruzzesi.
Per l’anno in corso – ha aggiunto Pan – la Regione Veneto, avvalendosi delle risorse dei progetti Life Wolfalps e Life Donalp Bear, finanzierà 200 recinzioni nelle aree di alpeggio, investirà sulla formazione e l’equipaggiamento di guardie forestali e agenti ambientali, continuerà ad avvalersi di professionisti per il coordinamento degli interventi, il collaudo delle recinzioni e dei dissuasori e la formazione del personale di vigilanza e dei volontari.
Agire sul fronte dell’informazione e della conoscenza e monitorare la presenza di branchi e di singoli esemplari è il primo indispensabile requisito per una prevenzione efficace – ha concluso Pan – Se riusciremo a fare fronte comune a coordinare gli interventi, non ci faremo cogliere impreparati e riusciremo a prevenire e a contrastare possibili assalti predatori. La presenza del lupo o di grandi carnivori non deve diventare una minaccia per l’attività di malga e per chi vive e lavora nelle aree montane e costituisce il primo presidio di salvaguardia ambientale. 

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Anche Manuel Brusco, consigliere regionale per il M5S, è intervenuto sulla questione lupi, sottolineando l'importanza della prevenzione e il fatto che venga affidata a professionisti del settore. 

Credo che sia ora di finirla di dire sciocchezze senza capo né coda, iniziamo a dire le cose come stanno – sottolinea Brusco - quando finalmente, dopo tre anni di fallimenti, la Regione Veneto ha incaricato per questa materia dei professionisti, si è visto che anche in Lessinia le cose possono funzionare. Gli allevatori hanno già richiesto più di 50 recinti elettrificati in questi primi mesi dell'anno. Quindi gli allevatori stessi sono soddisfatti delle misure di prevenzione e ne chiedono l’implementazione, sia numerica che di superficie.
La scelta dei luoghi e dell’età dei soggetti bovini da inserire all’interno va fatta con scienza e coscienza e il tutto va individuato, accertato e condiviso completamente con gli allevatori – continua il consigliere - e questo è accaduto con soddisfazione di tutti la scorsa estate 2016 in Lessinia.
La politica fatta in osteria con le chiacchiere è troppo facile – avverte - gli allevatori hanno bisogno di fatti chiari e certificati. Valdegamberi ha paura di perdere voti e per questo crea allarmismo in una situazione che invece può essere gestita con la giusta attenzione e le contromisure adatte.
Purtroppo ad Asiago gli uffici della Regione stanno perpetuando gli stessi errori fatti nei primi tre anni in Lessinia – conclude Brusco - l’assessore Pan ben si è comportato in Lessinia nel 2016 affidando l’incarico a professionisti e le soluzioni sono arrivate. Si faccia immediatamente lo stesso ad Asiago senza perdere tempo, prima che la situazione sfugga di mano, ancora una volta e prevalgano le bugie politiche e le vendette tra fazioni della Lega ed ex appartenenti alla Lega in cui il Lupo viene usato come capro espiatorio.

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