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Cronaca Porto San Pancrazio / Via Bernini Buri

Ladro scoperto dalla padrona di casa, fugge con due bici: finisce in carcere

Quando i poliziotti lo hanno rintracciato si è dato due volte alla fuga, andando anche a contatto con gli agenti: prima in auto e successivamente in questura, ha poi continuato nella propria resistenza alle forze dell'ordine

Quando la padrona di casa lo ha sorpreso in taverna, ha deciso di tagliare corda immediatamente con parte della refurtiva, ma alla fine gli uomini della questura sono riusciti a rintracciarlo e ad arrestarlo, nonostante abbia continuato fino all'ultimo ad opporre resistenza. Si tratta di T.B., marocchino classe 1990 pluripregiudicato e già gravato dall'obbligo di presentazione ai carabinieri di San Bonifacio. 

Una cittadina veronese residente in via Bernini Buri, se lo è inaspettatamente trovato davanti nella taverna di casa sua nel pomeriggio di martedì, così il nordafricano ha deciso di tagliare la corda e di recuperare altrove il bottino di giornata, come hanno accertato poi le forze dell'ordine. La donna infatti si è voluta sincerare delle reali mosse del malvivente ed è uscita in strada, notando che il topo d'appartamento anziché allontanarsi il più velocemente possibile, si era introdotto all’interno del cortile di un’altra abitazione, da dove ha prelevato una bicicletta elettrica. La veronese allora ha tentato invana di fermarlo e poi ha contattato il 113, a cui ha fornito una descrizione dettagliata del ladro, che è stata diramata a tutte le volanti. 
Un equipaggio ha poi rintracciato T.B. in via Campagnole, mentre a bordo della bici ne trainava un'altra con la mano. I poliziotti allora gli hanno intimato l'alt, ma in tutta risposta lo straniero, dopo aver abbandonato entrambi i velocipedi, ha scavalcato la recinzione di un campo privato, riuscendo a dileguarsi. Le due biciclette recuperate dagli agenti però, non erano quelle prelevate in via Bernini Buri e sono state quindi sequestrate per accertarne la provenienza. 
Le volanti non hanno comunque rinunciato ad acciuffare il malfattore e, intuendo la sua via di fuga, lo hanno braccato una seconda volta. Ma il marocchino, anziché desistere, si è avventato contro un operatore e dopo averlo spinto a terra, è scappato in direzione di via Cervino. La rocambolsca fuga è però è durata poco e il ladro è stato definitivamente bloccato poco dopo e caricato sulla macchina di servizio, dove ha iniziato a sbattere più volte la testa contro il plexiglass della volante urlando contro i poliziotti frasi del tipo “non sapete lavorare…..adesso davanti al giudice vi faccio perdere il posto di lavoro… dovete prendere gli spacciatori, non me…io e il mio avvocato vi spacchiamo il culo…”.

In questura è arrivata poi anche la cittadina che aveva lanciato l'allarme per prima, la quale ha riconosciuto T.B. senza alcuna ombra di dubbio. Nel frattempo il nordafricano era diventato ancora più nervoso e, durante la stesura degli atti, ha cercato più volte di venire a contatto con le forze dell'ordine: è stato così messo in cella di sicurezza, nella quale ha tenato di autolesionarsi a collo ed avambracci con un calcinaccio staccato dalla parete. 
Gli agenti alla fine sono riusciti a riportarlo alla calma, anche se con molta fatica, e successivamente lo hanno dichiarato in arresto in flagranza, su disposizione del pm di turno, con le accuse di resistenza e minacce a pubblico ufficiale. L'uomo è stato anche denunciato per tentato furto e furto in abitazione e mercoledì il giudice ha deciso di applicare la misura della custodia cautelare in carcere fino al giorno dell'udienza. 

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