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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Veronetta / Via Muro Padri

Tradito dal naso. Ladro riconosciuto responsabile di rapina in una farmacia

Era in carcere per rapina a mano armata ai danni di una banca, ma il mese precedente aveva messo a segno un colpo da 500 euro nella Farmacia San Nazaro di via Muro Padri

Pare che la fortuna abbia voltato le spalle ad A.F., catanese dell'81 ma stabilitosi a Verona da molto tempo. L'uomo era stato arrestato il 22 luglio scorso per una rapina in banca, compiuta a volto scoperto. I Carabinieri di Verona hanno però continuato ad indagare, trovandolo colpevole di altri reati.

Il reato più grave è la rapina alla Farmacia San Nazaro in via Muro Padri, zona Veronetta. Il colpo era stato messo a segno il 9 giugno scorso da un uomo incappucciato, ma con il volto non travisato. Tutto si è svolto nel giro di un minuto. Intorno all'orario di chiusura, erano circa le 18.50, il rapinatore ha visto che nella farmacia non c'erano clienti, è entrato con estrema sicurezza e ha puntato un taglierino alla farmacista ordinandole di aprire la cassa. Con la cassa aperta, l'uomo ha preso circa 500 euro ed è andato via. Rapidissimo.

I Carabinieri della stazione centrale di Verona erano in zona per un servizio di controllo del territorio e hanno raccolto la chiamata dalla farmacia. Sono partite così le indagini che hanno avuto, come nel caso della rapina in banca, una svolta grazie alle telecamere di videosorveglianza, dentro e fuori la farmacia. I Carabinieri hanno intuito che si potesse trattare di A.F. e hanno chiesto alla farmacista rapinata un riconoscimento fotografico. La donna rapinata di fronte a diverse fotografie simili ha riconosciuto il volto del rapinatore, ancora una volta tradito dal suo naso pronunciato. Una volta riconosciuto, ai Carabinieri non è restato che notificare in carcere ad A.F. l'accusa per una seconda rapina a mano armata.

Insieme a questa accusa, A.F. è stato anche denunciato insieme alla compagna per truffa in concorso e riciclaggio in concorso. Falsificando gli assegni rubati durante la rapina in banca, era riuscito a truffare due gioiellerie di Verona rimediando degli oggetti in oro che la compagna aveva poi rivenduto in un compro oro. Alcuni di questi oggetti, due collanine, sono state ritrovati purtroppo danneggiati dai carabinieri di Verona.

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