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Cronaca

Laboratori-lager sequestrati a Isola

Due capannoni scoperti a Isola e Mozzecane: 34 fermati, 5 minori e due beb scoperti

Abitavano, mangiavano e lavoravano, per 12 ore filate al giorno, dentro un capannone. Tutti assieme, adulti e bambini. Due neonati, di sette mesi, venivano messi a dormire nelle cassettiere dei mobili e dentro uno scatolone. È scattata alle undici di sera di giovedì scorso l’operazione della guardia di finanza di Verona che ha permesso di individuare 34 lavoratori, di origine cinese, in due laboratori tessili clandestini a Mozzecane e Isola della Scala. Producevano maglie etichettate "made in Italy". Sul totale degli operai individuati, 18 non erano regolarmente assunti, nove erano clandestini e tre di loro erano già stati raggiunti da provvedimento di espulsione. Le due ditte di Mozzecane e Isola erano collegate: nella prima si producevano semilavorati che venivano rifiniti e confezionati nella seconda.

A prima vista i capannoni, videosorvegliati, apparivano disabitati. Durante il giorno, tutto taceva: l’orario di lavoro era stabilito dalle 19 di sera alle sette di mattina per non creare troppi sospetti. All’interno piccole stanze ricavate con cartongesso, alcune adibite a cucina, altre a dormitori, e tuguri come servizi igienici. Come nascondiglio, per eventuali controlli, erano installate alcune botole a pavimento. Le indagini dell’attività, chiamata “Alba di ferro”, hanno portato alla denuncia di due imprenditori cinesi con l’accusa di sfruttamento di manodopera clandestina. Per uno di loro l’aggravante è di frode commerciale. Le indagini sono cominciate in agosto, grazie alla segnalazione del Nucleo di polizia tributaria per movimenti bancari sospetti che riguardavano grosse somme di denaro in contanti collegate alle ditte. Stamattina sono partiti gli accertamenti per due ditte veronesi, committenti dell’attività, per verificare il livello di consapevolezza ed eventuali coinvolgimenti.

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