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Cronaca

La polizia si divide sul Centro clandestini

Sindacati divisi sulla mozione Pd. Moscardo (Sap):"Non vogliamo grane politiche"

Un incontro che si trasforma in dibattito e volge alla bagarre in sala. Parole pesanti, incomprensioni e accuse all’insegna di “oggi la democrazia non alberga qui”. A smuovere gli animi è il tema dei Centri di identificazione ed espulsione promossi dal pacchetto di sicurezza del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che nel Veronese tornano a far discutere per un presunto interessamento delle Giunte nel far sorgere una sede a Bovolone e Isola Rizza.

A ribadire il proprio diniego sulla realizzazione è ancora il gruppo consiliare del Pd, per voce di Vincenzo D’Arienzo, unito alle forze d’opposizione dell’Udc e Idv. Davanti a loro tutte le maggiori rappresentanze sindacali della Polizia di Stato. Se da una parte la minoranza in Provincia, per una volta, si trova unita, dall’altra sono i sindacati a spaccarsi sul tema. Per Davide Battisti, segretario del Siulp “il Cie creerebbe un dramma nelle forze dell’ordine, per la galoppante difficoltà in cui versa l’organico. Creare un centro del genere significa avanzare un progetto utopistico di dubbia efficacia, sia per gli eventuali disagi sociali che si verrebbero a creare nei piccoli Comuni, sia per quanto riguarda l’impiego di centinaia di uomini dedicati alla sorveglianza 24 ore su 24, che, attualmente, non siamo in grado di garantire. Non accetteremo che vengano commessi errori di sottovalutazione. Il Ministero deve fornire indicazioni precise su come intende affrontare il problema”.

Favorevole al Cie invece si dichiara il segretario del Sap, Nicola Moscardo, che accende la miccia “politica” accusando il Pd di voler “massificare i sindacati”: “Qui non esiste un cartello dei sindacati. Ognuno ha il diritto di esprimere l’opinione di cui si fa portavoce nei confronti dei poliziotti che rappresenta. Noi siamo favorevoli al Cie perchè è espressione di una legge statale e perché facilita il lavoro della Polizia nel riuscire a concentrare gli eventuali clandestini in una sede opportuna e vicina”. La bagarre è dietro l’angolo, e scoppia proprio in seno alla discussione tra D’Arienzo e Moscardo sull’ordine del giorno della seduta. Continua Moscardo: “Qui si vuole riportare tutto sul piano politico, tralasciando completamente le problematiche legate alla carenza d’organico delle forze di polizia. In poche parole si vuole il Sap a fianco del Pd nel sostenere la propria lotta di minoranza. E noi non ci stiamo”.

La seduta poi procede e mentre Moscardo abbandona l’aula accusando della “mancanza di libertà d’espressione”, si passano in rassegna tutte le altre forze sindacali. Sembra quasi di mettere ai voti la propria opinione: l’Ugl, per voce del vice segretario nazionale, Raffaele Padrone si dichiara favorevole, così come il Coisp ma resta sempre il dubbio motivato proprio per le ragioni d’organico e la difficoltà di inviare agenti qualificati e abilitati ai servizi di vigilanza. Dichiara Padrone: “Un Cie non è sostenibile in queste condizioni. A conti fatti servirebbe un incremento di circa 200 agenti dedicati esclusivamente alla vigilanza H24 e Verona, attualmente non li ha. La città non può nemmeno permettersi di distogliere le forze di pattuglia ordinaria per dirottarle a Bovolone”.

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