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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Via San Marco

Folle inseguimento e spari nella notte di San Massimo: due ladri acciuffati

L'allarme è scattato intorno a mezzanotte e mezza, quando il custode del Don Calabria ha segnalato al 113 la presenza di xei individui incappucciati all'interno del centro polifunzionale di via San Marco

Un carambolesco e pericoloso inseguimento ha preso vita nella notte tra giovedì e venerdì nella zona di San Massimo, concludendosi con l'arresto di due ladri, mentre degli altri quattro complici per ora se ne sono perse le tracce. 
Tutto ha inizio poco prima di mezzanotte e mezza, quando il custode del centro polifunzionale Don Calabria ha avvisato il 113 dopo aver visto sei uomini incappucciati introdursi nella struttura. Sul posto allora sono state inviate quattro Volanti che hanno circondato lo stabile, che i malviventi sono riusciti comunque ad abbandonare scavalcando le recinzioni che li dividevano dai campi di via Sogare. Fuggiti a piedi quindi in direzione della Spianà, sono stati inseguiti da alcuni agenti, mentre altri si sono diretti alle auto di servizio. Proprio quest'ultimi poco dopo hanno intercettato una Volvo S40 in via Randaccio, che anziché fermarsi all'alt ha cercato subito la fuga. Da lì è nato un inseguimento lungo le vie del quartiere, che ha visto i criminali bruciare semafori rossi e prendere senza problemi delle vie contromano, con i poliziotti alle calcagna che hanno esploso qualche colpo intimidatorio in aria nella speranza di farli desistere dal loro intento. 
Nessun segno di resa però è arrivato dai tre individui, che hanno proseguito nella loro fuga arrivando in via Lugagnano e provando anche a speronare le forze dell'ordine. Giunto all'incrocio con via Enzo Ferrari però, il conducente ha perso il controllo del veicolo andando a sbattere e ai banditi non è rimasto che provare ancora una volta la fuga a piedi. Uno di loro è riuscito a sfuggire alla vista dei poliziotti, mentre il guidatore è stato fermato vicino al veicolo. Il terzo soggetto è riuscito ad allontarsi e a raggiungere un casolare abbandonato in via Bacilieri, ma è stato trovato da un altro agente, che sparato alcuni colpi di avvertimento per convincerlo a non oppore resistenza. In entrambi i casi però sono state necessarie delle violente colluttazioni per trarre in arresto i criminali, con l'uomo alla guida che ha provato anche a fingere un malore (il medico poi gli darà un giorno di prognosi, contro i 10 rimediati dall'agente). Prima di essere fermato poi, quest'ultimo ha provato disfarsi di un involucro marrone ma la sua mossa non è sfuggita agli uomini della Questura: si trattava di un panetto di hashish. Nell'auto inoltre sono stati trovati un grosso cacciavite, una spranga di ferro e una torcia, oltre a 310 euro in contanti (probabile frutto dell'attività di spaccio), mentre la refurtiva prelevata al Don Calabria è stata rinvenuta nei pressi della recinzione che li divideva dai campi di via Sogare. Si trattava di: una cassa stereofonica, un televisore da 42 pollici e il cassetto di un registratore di cassa.
A confermare alle forze dell'ordine che si trattava delle stesse persone che si erano introdotte nel centro polifunzionale ci hanno pensato i loro vestiti, sporchi del fango dei campi di via Sogare che hanno dovuto attraversare nel primo tentativo di fuga. 

In manette sono finiti quindi: A.G., marocchino del 1973 con precedenti per reati contro il patrimonio, e H.K., tunisino del 1982 con alle spalle crimini inerenti al mondo degli stupefacenti. Entrambi sono stati condotti davanti al gip nella mattinata di venerdì, che ne ha convalidato l'arresto e disposto l'obbligo di firma presso la polizia giudiziaria, in attesa del processo che si terrà ai primi di luglio. 
Nessuna notizia degli altri quattro complici: uno è riuscito ad allontarsi a piedi dopo l'inseguimeno in auto, gli altri molto probabilmente se la sono svignata a bordo di un secondo veicolo. 

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