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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Cologna Veneta / Piazza Corte Palazzo

Inquinamento da Pfas e non solo: droni in aiuto dell'ambiente e dei cittadini

Avepa e Arpav hanno preso accordi per l'utilizzo di un sistema automatico di pilotaggio remoto per monitorare il territorio veneto e per intervenire, o prevenire, in caso di eventuali danni ambientali

Nella delicata vicenda della contaminazione da Pfas rilevata nelle falde e nelle acque di alcuni comuni nelle province di Padova, Verona e Vicenza la tecnologia viene in aiuto dell’ambiente e della salute. Le agenzie regionali Avepa e Arpav, competenti rispettivamente in materia di agricoltura e ambiente, hanno infatti definito, attraverso un’apposita convenzione firmata nei giorni scorsi, specifici accordi di collaborazione per l’utilizzo di un drone a fini monitoraggio e controllo ambientali sul territorio della Regione del Veneto.

Avepa dispone infatti di un sistema automatico di pilotaggio remoto - più comunemente noto come “drone” - in grado di rilevare con risoluzione al suolo 5 cm/pixel una superficie di 50 ettari effettuando un volo di circa 30 minuti. Si tratta di uno strumento tecnologico estremamente sofisticato ed evoluto, provvisto di diverse fotocamere digitali per il rilievo georeferenziato in modalità RGB (spettro visibile della luce), all’infrarosso (NIR) e multispettrale, che è quindi in grado di raccogliere informazioni dettagliate sfruttando anche lo spettro non visibile della luce.

Considerate le potenzialità del velivolo di Avepa - che è l’unico ente pubblico in Veneto certificato Enac per il volo con il drone e dispone di una propria squadra interna di piloti specificamente addestrati - le due agenzie stanno unendo le forze per mettere a disposizione della Regione strumenti evoluti per la mappatura del territorio e la costruzione di modelli che consentano poi di effettuare monitoraggi e controlli sui fenomeni di rilevanza ambientale che costituiscano un pericolo o una minaccia per la salute dei cittadini, oltre che per il benessere degli animali e lo stato delle coltivazioni.

Attraverso la post-elaborazione effettuata da Avepa delle immagini catturate dal drone, è infatti possibile restituire ortofoto e dati aerofotogrammetrici (mappe 3D e 2D, modelli a nuvola di punti, modelli del terreno e modelli della superficie, curve di livello, ortomosaici) attraverso i quali elaborare informazioni su tali fenomeni, consentendo di intervenire in modo più puntuale, rapido ed efficace per il contenimento dei danni ambientali e dei rischi per la salute delle persone e degli animali.

“Grazie alla tecnologia sarà quindi possibile non solo intervenire a seguito di fenomeni come quelli in atto in questi giorni – sottolineano gli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente - ma soprattutto prevenire rischi e pericoli per l’ambiente e la salute ricorrendo all’elevata precisione, alla rapidità di rilevamento ed alla quantità di informazioni che il drone è in grado di garantire. Anche in questo settore il Veneto dimostra di perseguire obiettivi di eccellenza che lo pongono, sul piano tecnologico, ad un livello di efficienza nel governo del territorio difficilmente riscontrabile in altre realtà italiane”.

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