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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Zai / Viale del Lavoro

Vittime sul lavoro, dati drammatici: a Verona il maggior numero di infortuni mortali totali

Brutto primato per la città scaligera che, secondo l'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega, ha contato da gennaio ad ottobre ben 24 episodi: il 20% delle vittime sono cittadini stranieri

«Ancora tragicamente ai vertici della graduatoria nazionale per numero di vittime sul lavoro. Da gennaio ad ottobre i lavoratori che hanno perso la vita in Veneto sono 82, un dato che porta la regione ad essere una delle più coinvolte dal dramma delle morti bianche dopo Lombardia (137), Emilia Romagna (89) e Lazio (83)». È questa la prima istantanea commentata dall’ingegnere Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, elaborata dal suo team di esperti sulla base di dati Inail.

«In un decennio quasi nulla sembra essere davvero cambiato – prosegue Rossato – i risultati sono sempre allarmanti per la nostra regione, anche innanzi ad un decremento della mortalità come quello che abbiamo rilevato in questa ultima indagine (lo scorso anno erano 100 le vittime). Perché i numeri continuano ancora e inesorabilmente a testimoniare decine e decine di infortuni mortali che, se venisse rispettata la disciplina in materia di sicurezza sul lavoro, non si sarebbero mai dovuti verificare».

A Verona il maggior numero di infortuni mortali totali (24), seguita da Vicenza (17), Padova (13), Venezia e Treviso (10), Rovigo e Belluno (4). Osservando, invece, la situazione degli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro, a contare più vittime è Vicenza con 14 morti. Ed è seguita da Verona con 13 vittime, poi Padova con 7, quindi Treviso con 6, Rovigo e Venezia a quota 3 e, infine, Belluno con 2 morti.

Quasi la metà dei lavoratori deceduti aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (31 su 82). Gli stranieri deceduti sul lavoro nei primi dieci mesi del 2019 sono 17 (il 20% del totale e sempre il 2% in più rispetto alla media del Paese). I settori maggiormente colpiti dal dramma sono: attività manifatturiere, costruzioni e trasporto e magazzinaggio.

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