rotate-mobile
Cronaca Villafranca di Verona

Resta indagato ma non più in carcere il presunto omicida di Peter Happy

L'uomo, insieme ad un complice ancora latitante, viene comunque ritenuto responsabile della morte del 22enne, i cui resti furono ritrovati in un campo di Villafranca

Difficile capire se si tratti di un passo indietro, di un passo avanti o di un passo di lato nel percorso di ricostruzione della verità sull'omicidio di Peter Happy, il 22enne nigeriano i cui resti furono ritrovati casualmente in un campo di Villafranca, nella notte di Halloween del 2017. TgVerona ha raccontato di un colpo di scena avvenuto nell'udienza preliminare del processo a carico del presunto colpevole del delitto, un uomo di 31 anni, anche lui di nazionalità nigeriana, arrestato e trattenuto in carcere dall'estate scorsa. Il giudice ha sostenuto che non ci sarebbero certezze sulla colpevolezza dell'indagato e che non ci sarebbero prove che si sia trattato di omicidio. Per questo, è stata revocata la custodia cautelare in carcere per il 31enne, che rimane comunque ancora indagato insieme ad un complice che risulta, però, ancora latitante.

Il processo del 31enne inizierà il prossimo aprile e si celebrerà con il rito abbreviato, mentre per il complice è stata fissata un'udienza a dicembre. L'accusa ritiene, comunque, che il 31enne sia il responsabile della morte di Peter Happy. Il giovane, che viveva nel Mantovano e che si spostava nella zona di Villafranca per chiedere l'elemosina, sarebbe stato ucciso nell'agosto del 2017 per una vendetta trasversale. L'allora fidanzata dell'indagato avrebbe avuto, infatti, una relazione con il fratello di Peter Happy. E per vendicarsi, l'uomo se la sarebbe presa con il 22enne.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Resta indagato ma non più in carcere il presunto omicida di Peter Happy

VeronaSera è in caricamento