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Venerdì, 19 Aprile 2024
Incidenti stradali Povegliano Veronese / Strada Provinciale 24

Verona, tragedia di Povegliano: la disperazione per Sonia e Giulia, vittime di una terribile sbandata

Ancora da accertare la dinamica del drammatico incidente tra una Bmw condotta da un 45enne del posto e una Golf su cui c'erano le due veronesi 19enni e due amici di vent'anni. Secondo una ricostruzione tutto sarebbe successo per schivare un gatto

Due interi paesi nello sconforto. Amici, conoscenti e compagni di scuola sono stretti attorno al dolore delle famiglie segnate per sempre da una tragedia stradale che ha portato via due ragazze nel fiore degli anni. Le vite di Giulia De Mori e Sonia Zanca, entrambe 19 anni, sono state spezzate nel drammatico incidente avvenuto a Povegliano, la notte tra sabato e domenica. Dopo le varie testimonianze e la ricostruzione dei carabinieri, intervenuti sul posto assieme alle ambulanze del 118, è emerso che a scatenare tutto sia stata una brusca sterzata per evitare un gatto. Sedute dietro sulla Golf condotta dal 20enne Diego Menozzi, c’erano Sonia e Giulia. Sul lato passeggero un altro giovane, Thomas Bellini. Tutti residenti tra Trevenzuolo e Sorgà. A sopravvivere al terribile schianto solo i due ragazzi. Le amiche sono morte sul colpo dopo l’urto con la Bmw condotta da Marco Bovo, 45enne di Sorgà.

I 20enni hanno spiegato che l’auto che proveniva dalla parte opposta ha invaso la loro corsia per schivare un animale. Per non andare a sbattere sulla Bmw, Diego ha sterzato d’istinto: le due auto sono entrate in collisione lungo la fiancata ma per la violenza dell’urto in velocità la Golf è finita contro il guardrail. Un impatto terribile. Giulia sarebbe morta sul colpo, Sonia è sbalzata fuori dall’abitacolo. Non ce l’ha fatta nemmeno lei. I due amici si sono salvati. Lo choc è ancora enorme, il dolore lacerante.

VOCATA AL SOCIALE - Giulia De Mori abitava con la famiglia a Trevenzuolo. Si era diplomata al liceo scientifico “Bolisani” di Isola della Scala nel 2013. Dopo aver valutato l’opzione di andare all’estero per continuare gli studi aveva deciso di diventare infermiera professionista. Una vera vocazione per il “sociale”, quella di Giulia. Viene descritta come impegnata attivamente nei campi scuola, in parrocchia, nel volontariato. Solare, socievole, ben educata, amorevole e dal cuore d’oro. Una lunga processione di amici e conoscenti hanno voluto portare le condoglianze a mamma Luisa Bissoli, al marito Gian Marco, al fratellino Lorenzo. La famiglia Bissoli ha un’azienda di termotecnica piuttosto conosciuta a Trevenzuolo. Sarebbe già stata formulata l’intenzione di donare gli organi di Giulia adatti all’espianto.

PRONTA ALL’UNIVERSITA’ - Intelligente, affettuosa con tutti, una ragazza bellissima. Sono i commenti di stima che si susseguono nel descrivere Sonia Zanca. La 19enne abitava a Bonferraro, località di Sorgà con il padre, pensionato e la madre, di professione operaia. Aveva anche due sorelle maggiori. Si era diplomata al liceo linguistico ed era pronta ad affrontare l’università. Intendeva fare veterinaria, come ha confermato a L’Arena il suo ragazzo, Vittorio Gozzi, prima di scoppiare in un pianto disperato. La sorella Stella non si da’ pace, e sul quotidiano ribadisce che Sonia

«Era una ragazza bellissima come potete vedere in questa foto. Era brillante, brava, intelligente, affettuosa con il suo nipotino che, quando le veniva affidato lo accudiva con amore. Addirittura doveva partecipare a una sfilata di moda con il nipotino in programma per la "Festa del riso con le nose" a Nogara».

Disperato e nel lutto più nero è Diego, che era alla guida della Golf e che abita poco distante dalla famiglia di Giulia. Racconta, al fianco dell’amico Thomas, che stavano tutti tornando dall’inaugurazione di un locale a Isola della Scala. Sulla strada hanno incrociato la Bmw. “Andava piano” precisa, ma ad un certo punto l’auto invade la corsia opposta. Spiega sul quotidiano locale che

Conosco bene la strada, so che alla mia destra non posso passare perchè c'è il guard rail, allora decido di spostarmi dall'altra parte. È una decisione di pochi secondi, mi sposto, ma l'altro scarta di nuovo di lato e ci scontriamo sulla fiancata … Quello della Bmw ha detto che si era spostato per schivare un gatto, ti rendi conto? un gatto!»

È stato lo stesso conducente della Bmw, Marco Bovo, a confermare la dinamica a ragazzi e carabinieri. L’uomo, 45 anni, fa il commercialista e risiede a Povegliano. Molto conosciuto in zona, anche negli ambienti politici, dato che fa parte della direzione nazionale dell’Udc. Il terribile scontro con la Golf sulla Provinciale ha risparmiato lui e il figlio di 5 anni. Stavano tornando da una cena a casa di amici. Sono rimasti illesi. A salvare da una triste sorte il piccolo è stato con tutta probabilità il seggiolino, al quale era allacciato, mentre stava dormendo. Bovo racconta su L'Arena che

«È vero che mi sono spostato invadendo una parte di carreggiata per schivare un gatto, ma sono anche rientrato subito nella mia», ha detto l'uomo molto provato, «io venivo da Villafranca e dovevo svoltare verso Povegliano, nei pressi degli impianti sportivi. Avevo anche la freccia per indicare la svolta a sinistra. Ero praticamente fermo quando mi sono visto il bolide arrivare contro. Un attimo prima quei fari non c'erano. Un attimo dopo mi erano addosso. Credo che il ragazzo abbia perduto il controllo dell'auto. Tra di noi c'è stata una collisione leggera, una strisciata laterale, praticamente. Ma poi la Golf ha continuato la sua corsa contro il guard rail e per un bel po' di metri ancora»… «Forse il ragazzo si è spaventato vedendo che per un attimo ero dalla sua parte, ha sterzato e poi da lì non ha più controllato il mezzo. Quando è sceso mi ha detto che faceva appena i 110. Per fortuna io ero pressochè fermo altrimenti i morti oggi sarebbero stati sei, compreso il mio bambino»

Gi accertamenti sono ancora affidati ai carabinieri di Trevenzuolo e Villafranca. Gli esami alcolemici sui due conducenti sono risultati entrambi negativi.

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