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Incidenti stradali Vigasio / Via Custoza

Verona, Emanuele e quel terribile giro sulla moto: "Viveva per il lavoro, amato e generoso con tutti"

Disperazione per la morte del geometra 35enne. Mamma Nadia: "Aveva portato a casa la Ducati ma l'aveva coperta perchè sapeva che mi faceva paura". I suoi titolari: "Un pilastro in ditta". Stava organizzando la festa di laurea del fratello Mirko

Una scomparsa dolorosissima, una famiglia gettata nella disperazione per la perdita avvenuta domenica scorsa. Saranno fissati nelle prossime ore i funerali di Emanuele Rossi, 35 anni, tecnico di cantiere residente a Vigasio. Per ora si sa che la cerimonia avverrà nella chiesa della frazione di Forette, dove il geometra viveva con i genitori. Emanuele è caduto dalla sella della sua Ducati 650 Monster, all’entrata di Torri del Benaco, poco dopo mezzogiorno. Secondo le ricostruzioni stava ultimando un sorpasso quando dalla curva è apparsa una Volkswagen Golf contro cui è andato a sbattere violentemente. Un impatto brutale e traumi gravissimi. Lui è morto sul colpo. Il 35enne viveva in una villetta di via Custoza. Lascia mamma Nadia, papà Ivo e il fratello Mirko. Da tutti è stato descritto come persona buona e generosa, amata da tutti. Moltissimi gli attestati di stima per quel bel ragazzo, nel fiore degli anni. Amava la palestra e il suo lavoro di tecnico di cantiere. La moto, a quanto pare, era stato uno sfizio che si era voluto levare. Ma non sarebbe mai stato un temerario. Seguiva con cura le disposizioni di sicurezza: si vestiva di tutto punto con l’abbigliamento adeguato alla moto. Così aveva fatto anche quella terribile domenica. Spiega mamma Nadia, su L’Arena, che

«Quando mi disse che si voleva comprare la moto», afferma tra le lacrime la mamma, «gli dissi che non l'avrei voluta vedere per la paura che questo mezzo di trasporto mi fa. Così lui quando l'ha portata a casa l'ha voluta coprire, in garage, con un vecchio telo bianco. Un destino crudele perché io non potevo vedere la moto e la moto non mi ha fatto vedere più mio figlio»

Emanuele, detto “Charlye” dagli amici, lavorava da quando aveva 22 anni come geometra. Aveva trovato un impiego alla “Ecodem” che si occupa di demolizioni e cantieri edili e ha sede su strada La Rizza. Dello stesso, da lì a poco, diventerà parte anche il fratello Mirko, dato che in settembre si laureerà in architettura. Emanuele stava pensando di organizzare una bella festa per lui. E il sindaco di Vigasio, Daniela Contri, ne era a conoscenza. “La festa si farà come se fosse presente anche lui”, avrebbe spiegato. Quando hanno saputo la notizia, ad accorrere sul luogo dell’incidente sono stati proprio i due titolari dell’azienda, Stefano Carli e Simone Venturi. Era appassionato in tutte le cose che faceva, come segnala il quotidiano locale:

«…era un pilastro della nostra azienda e viveva per essa. La sentiva come propria. L'avevamo assunto tredici anni fa e fin da subito ci accorgemmo di che pasta era fatto. Persona responsabile e indefesso sul lavoro non si risparmiava mai. Viveva per il lavoro. L'ultimo cantiere che ha seguito è stato quello per la realizzazione di una rotatoria a Villafranca per la quale erano arrivate le autorizzazioni pochi giorni fa e c'era l'urgenza di terminare l'opera in vista dell'inaugurazione del nuovo negozio Decathlon a Dossobuono prevista per questo venerdì. Ha sempre dato il meglio di sé in cantiere. Per noi è come se fosse venuto a mancare un figlio».

E adorava i genitori. Sul comodino teneva solo Bibbia e il papà, nell’abbraccio di conforto con il parroco di Forette, ha voluto segnalare la cosa. Adorava gli amici. Come Gianmaria, che ripercorre con la mente alcuni episodi con l’amico che non vedrà più:

 «Ci frequentavamo dall'età di 14 anni. Charlye era un giovane con un cuore grande; sempre disponibile, altruista e molto legato ai suoi genitori. Nonostante l'età per la mamma era ancora il suo bambino e quando gli chiedevo “perché non ti trovi la ragazza?” mi diceva sempre: “Finché non incontro la persona giusta resterò con i miei genitori perché li adoro". Aveva una grande passione per la palestra, ma il suo primo amore era indubbiamente il suo lavoro».

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