rotate-mobile
Incidenti stradali

Nello scontro con un camion in Angola, morto a 35 anni Luca Falcon

Aveva perso una gamba in un incidente nel 2016. Stava attraversando l'Africa in moto. «Si è spento facendo ciò che amava di più nella vita», ha scritto la moglie che con lui ha fondato un'associazione che aiuta gli amputati

Uno scontro con un camion in Angola, mentre con la sua moto stava attraversando l'Africa. È morto così domenica scorsa, 3 marzo, Luca Falcon, il 35enne veronese fondatore insieme alla moglie Giulia Trabucco dell'associazione no-profit Karma on the Road.

La notizia del decesso è stata condivisa da Giulia Trabucco sulla pagina Facebook dell'associazione. «Luca è morto in un incidente con un camion in Angola - ha scritto - La dinamica non è molto chiara, non ho ancora il referto della polizia. Lui era felice, inoltre mi hanno detto che è stato istantaneo, non si deve essere accorto di niente. Almeno sappiamo che si è spento facendo ciò che amava di più nella vita: viaggiare in moto».

E Luca Falcon amava davvero viaggiare in moto, altrimenti non sarebbe salito in sella e non avrebbe creato Karma on the Road dopo essere stato investito il 4 agosto 2016. In quell'incidente, al 35enne veronese fu amputata una gamba. E da quell'esperienza, è nata nel 2020 l'associazione che «che mira a sensibilizzare il prossimo riguardo a tutti i problemi che devono affrontare gli amputati», come si legge sul sito internet. Karma on the Road, infatti, era impegnata in diversi progetti solidali tra cui un programma per il recupero delle protesi ormai inutilizzate in Italia per poterle donare e riutilizzare in Paesi in via di sviluppo. «Io e lui abbiamo messo tutti noi stessi per superare l’incidente, abbiamo deciso di vedere il lato positivo, lui è stato una roccia e ha lottato per tornare a vivere e ispirare gli altri - ha raccontato ancora Giulia Trabucco - Abbiamo fondato Karma on the Road e abbiamo aiutato tante persone. Nel 2016 c’era qualcosa da imparare e lo abbiamo fatto al 100%, senza lasciare niente di intentato, lavorando gratis per un futuro migliore per tanti. Il bene fatto rimane e sarò sempre orgogliosa di averlo fatto con lui».

Il 4 febbraio scorso, Luca Falcon era partito in moto per un viaggio in cui da solo avrebbe dovuto raggiungere il Sudafrica. Un viaggio documentato da alcuni scatti e da alcune parole pubblicate in queste settimane sui social. Parole come quelle scritte nel giorno del suo 35esimo compleanno. «Sono tremendamente felice - ha scritto Luca Falcon - Sono felice perché il successo è essere liberi o quantomeno essere liberi di essere sé stessi. Ho intorno persone che mi vogliono bene per quello che sono e non per come si aspettano che io sia. Ho una moglie che mi ama e mi lascia i miei spazi. Sono felice perché mi sento cresciuto, non solo invecchiato. Sono felice perché a 35 anni so ancora sognare».

«La storia di Luca Falcon, di cui piangiamo la scomparsa, è una storia di coraggio, di uno spirito forte che ha superato le difficoltà mettendosi al servizio degli altri e facendo del bene - ha dichiarato il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana - La sua scomparsa ci addolora profondamente. Siamo vicini alla moglie, a tutti i suoi familiari e a chi, in questi anni, è stato suo compagno di strada».
E il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha aggiunto: «Falcon con la sua determinazione e tenacia era riuscito a diffondere nel continente africano un meraviglioso messaggio di pace e di cura soprattutto nei confronti degli ultimi, come i bambini vittime delle guerre a cui ha donato centinaia di protesi ortopediche. Il Veneto piange la sua scomparsa e sentirà la mancanza tra i suoi cittadini di un uomo che ha fatto della solidarietà e dell’impegno nei confronti dei deboli e degli oppressi la sua missione. Ci stringiamo tutti alla moglie, ai parenti e agli amici che hanno ricevuto questa terribile notizia. La dedizione e il coraggio dei volontari come Luca Falcon che si impegnano per la pace e il benessere degli strati più poveri ed emarginati della società sono inestimabili. La loro scomparsa è una tragedia che colpisce non solo le persone a cui dedicavano il loro impegno, ma anche l’intera comunità internazionale che beneficia del loro lavoro. Offro le mie più sincere condoglianze alla moglie, alla famiglia, agli amici, ai colleghi e a tutti coloro che hanno incrociato la strada di Luca, sperando che il suo sacrificio non sia stato inutile, ma possa ispirare altri a continuare la sua missione di generosità e altruismo».

«Giuro che onorerò la sua memoria - ha concluso la moglie di Luca Falcon - Il docu-film uscirà e sarà la testimonianza della sua forza, del suo immenso coraggio e di quanto lui ed io siamo riusciti a fare da soli in questi anni. Nessuno dimenticherà, io non potrò mai. Mi sto interfacciando con l’ambasciata italiana in Angola perché torni a casa il prima possibile e appena avrò notizie comunicherò dove e quando avverrà il suo funerale, che sarà civile come lui voleva».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nello scontro con un camion in Angola, morto a 35 anni Luca Falcon

VeronaSera è in caricamento