Inseguimento a Sommacampagna: restano in carcere i due malviventi

Lunedì mattina sono comparsi davanti al giudice per l'udienza di convalida A.M., 29enne marocchino con alcuni precedenti per spaccio, e S.K., anch'egli 29 anni e originario del Marocco. Si tratta dei due protagonisti dell'inseguimento che si è verificato la vigilia di Ferragosto, partito da Sommacampagna e conclusosi in via Cason, nella zona di San Massimo. 
Per entrambi è scattata l'accusa di tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale, con A.M. che dovrà rispondere anche di lesioni colpose gravi dal momento che c'era lui alla guida del furgone risultato poi rubato. I due ora resteranno in carcere a Montorio fino al 7 settembre, giorno in cui si terrà il processo a loro carico. 

La vicenda è nata dalla chiamata di un cittadino arrivata intorno alle 19 di domenica, il quale segnalava due persone che sembravano intente a rubare un'auto a Caselle. Una pattugia dei carabinieri allora si è diretta sul posto e i due allora si sono precipitati sul furgone cercando la fuga. Arrivati in prossimità di una curva che conduce al sottopasso, hanno eseguito un sorpasso azzardato su una Nissan, scontrandosi frontalmente con una Skoda che arrivava dall'altra parte. Un incidente che poteva diventare tragedia: sul primo veicolo, coinvolto comunque nella scontro, si trovava una coppia con il figlio 11enne, mentre il secondo era condotto da un uomo di 50 anni. A.M. quindi dovrà fare i conti anche con le nuove norme del codice della strada, che prevedono una pena dai 5 ai 7 anni per coloro che si rendono responsabili di lesioni colpose, causando agli soggetti coinvolti almeno 40 giorni di prognosi. Cifra che, considerando tutte e quattro le persone ferite, viene abbondantemente superata.