Un gruppo di persone che stava salendo sul Corno d'Aquilio ha udito le sue richieste d'aiuto ma, non riuscendo a vederlo, ha potuto solamente lanciare l'allarme. Erano circa le 21 di sabato quando i vigili del fuoco sono partiti alla volta di Sant'Anna d'Alfaedo, ma al loro arrivo per il 54enne di Negrar non c'era più niente da fare. 
Enrico Davolio, sposato e padre di una figlia, era un grande appassionato di quad, come si evince dal suo profilo Facebook, ma proprio questo amore lo ha condotto alla morte. Stando a quanto hanno ricostruito fino ad ora i carabinieri di Negrar, l'uomo stava percorrendo la strada che collega la contrada Tommasi con il Corno d'Aquilio a bordo del mezzo, quando è uscito autonomamente di strada, precipitando giù per il dirupo che la costeggiava: quando i soccorsi sono arrivati lo hanno trovato privo di vita al limite del bosco. La stessa famiglia di Davolio nel frattempo aveva lanciato l'allarme, quando ha visto che il capofamiglia tardava a ritornare a casa e non rispondeva al cellulare: i tre, come racconta il giornale L'Arena, avevano trascorso il Ferragosto a Fosse ma la madre e la figlia erano rincasate con l'auto. Nel tornare hanno anche incrociato i soccorsi, ma non potevano sapere che stavano cercando il loro caro.
Il quad è stato trovato bloccato tra gli alberi lungo la scarpata, circa 40 metri più sotto, mentre il 54enne si trovava 29 metri più avanti. Sul posto sono giunte sette unità e due automezzi dei pompieri, il Soccorso Alpino e il personale medico: quest'ultimo ha raggiunto l'uomo grazie a delle corde fisse ma ogni sforzo è stato vano.