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Cronaca

Il Piano Casa approvato al via i progetti

Votato ieri in Consiglio comunale: sar favorita un'edilizia pi sostenibile

Con 31 voti favorevoli e 10 astenuti il Consiglio comunale ha approvato il regolamento recante le disposizioni attuative della legge regionale del luglio 2009 “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e modifiche alla legge regionale 12 luglio 2007, numero 16 in materia di barriere architettoniche”, il cosiddetto Piano Casa.

La delibera è stata approvata con le modifiche apportate da un maxi emendamento a firma del presidente della Commissione urbanistica Marco Comencini che contiene i pareri favorevoli delle 8 Circoscrizioni. “Si tratta di un provvedimento fondamentale per la nostra città - spiega l’assessore all’Urbanistica Vito Giacino - che creerà nuove possibilità di lavoro per le piccole imprese, rappresenterà un’agevolazione all’utilizzo della bioedilizia e darà una risposta alle famiglie che hanno la necessità di ampliare la propria abitazione e per le quali vi è in progetto di sancire un Protocollo d’intesa con un istituto finanziario per proporre particolari finanziamenti”.

L’assessore ha sottolineato come “il regolamento coordina le opportunità offerte dalla legge regionale con la pianificazione urbanistica in via di definizione, garantendo il rispetto del territorio e la qualità progettuale degli interventi. Un importante risultato – ha concluso Giacino - raggiunto anche grazie al contributo offerto dalla Commissione urbanistica e dal parere positivo di tutte le Circoscrizioni”.

Il Piano casa si potrà applicare in tutto il territorio comunale (tranne nel centro storico, come già previsto dalla legge regionale), ad esclusione dei seguenti immobili o zone: ambiti dei parchi individuati dal Pat (parco dell’Adige nord e sud, Spianà, collina); edifici ricadenti in ambiti strategici per la riqualificazione e riconversione delle aree produttive di Verona sud; edifici ricadenti negli ambiti “Riva Acciai” e “Cartiere di Cà di David”; edifici ricadenti nell’ambito del Quadrante Europa disciplinato dalla variante 2 al PAQE; edifici ricadenti negli ambiti cui attribuire specifiche destinazioni d’uso (qualora la destinazione d’uso esistente sia diversa da quella prevista dal Pat); edifici che interferiscono con le opere strategiche definite dalle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale 2007-2012 e inserite nel piano triennale delle opere pubbliche; edifici adibiti ad attività produttive fuori zona; edifici con qualità architettonico-ambientali meritevoli di conservazione; isolati residenziali che compongono il tessuto urbano e ad elevata densità edilizia; edifici con destinazione d’uso commerciale il cui ampliamento risulta ammissibile ai sensi della legge regionale 14/2009 e non assoggettati ad altre limitazioni; elementi di archeologia industriale non individuati dal Pat; edifici esistenti nell’ambito di Piani urbanistici attuativi vigenti; Ville Venete.

La delibera stabilisce inoltre “che gli aumenti in termine di volume o superficie coperta derivanti dall’applicazione della legge regionale 14/2009 non inciodono sul dimensionamento degli strumenti di pianificazione generale vigenti (PRG-PAT-PI), né comportano alcuna limitazione o variazione alle potenzialità insediative degli stessi; pertanto tali ampliamenti vanno considerati come indipendenti dal dimensionamento della strumentazione urbanistica vigente e ancorché calcolati sulle caratteristiche degli edifici esistenti, in aggiunta alle eventuali capacità insediative residue al piano”.

Per il capogruppo PD Stefania Sartori “Il provvedimento andrà solo incontro alle esigenze del mercato edilizio, oggi in forte crisi, e non risolverà il problema della casa per le numerose famiglie che si trovano in difficoltà e per le quali ci aspettiamo da parte dell’Amministrazione interventi concreti”. Critico anche il consigliere PD Roberto Uboldi per il quale “pur riconoscendo la positività del piano è necessario che l’Amministrazione vigili sulla sua corretta applicazione per evitare abusi. Non siamo contrari a questo provvedimento, che peraltro rispecchia alcune delle proposte da noi avanzate in passato, e va a sostegno delle famiglie, ma chiediamo maggiore attenzione nel programma degli interventi”. Anche per il consigliere di Verona Civica Patrizia Bravo “pur sostenendo il provvedimento, il piano non è adeguato alla crisi che stiamo vivendo, che richiederebbe interventi che limitino il numero di case sfitte”.

Accolti dall’assessore Giacino due dei quattro emendamenti presentati: uno a firma dei consiglieri del Pd (primo firmatario la capogruppo Stefania Sartori) per il quale “il trasferimento della residenza anagrafica prima del decorso di 5 anni dalla presentazione della Dia o la cessione dell’immobile, a titolo oneroso o gratuito, prima del suddetto termine comporta l’obbligo del pagamento dell’intero contributo sul costo di costruzione aumentato dagli interessi legati maturati”; l’altro a firma del presidente della Commissione urbanistica Marco Comencini (FI) che apporta alcune modifiche tecniche alla delibera. Respinti invece, in fase di voto, gli altri due emendamenti presentati dai consiglieri del Pd.

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