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Cronaca Stadio / Piazzale Olimpia

Hellas-Roma, scontri al Bentegodi: 21 veronesi denunciati dalla Polizia

Dopo gli arresti e i Daspo per gli ultras giallorossi, sono arrivati i provvedimenti per i supporter gialloblu coinvolti nei tafferugli del 4 febbraio avvenuti in via Pirandello, poco lontano dallo stadio Bentegodi

Dopo gli ultras giallorossi arrestati lo stesso giorno, è toccato ai sostenitori scaligeri dover rispondere delle proprie azioni. Si è definitivamente conclusa infatti l’indagine avviata dalla Digos veronese sugli scontri tra tifosi scoppiati il 4 febbraio nei pressi dello stadio Bentegodi, prima della partita tra Hellas e Roma
Il giorno stesso, grazie al pronto intervento dei reparti di Polizia, 21 romanisti vennero arrestati con l’accusa di rissa aggravata, possesso, utilizzo e lancio di bastoni, mazze ed oggetti atti ad offendere e travisamento, mentre il giorno seguente, tutte le misure venivano convalidate dal Giudice, confermando nella circostanza quanto accertato dalla Digos. 

4 FEBBRAIO 2018 - Quel giorno, secondo quanto appurato dalle forze dell'ordine, parte della tifoseria ospite è giunta a Verona non solo per assistere alla partita, ma anche per confrontarsi con i rivali dell'Hellas. I romanisti allora avevano lasciato le auto con il motore acceso in Viale San Marco, nelle vicinanze dello stadio ma fuori dal consueto percorso che in genere le tifoserie utilizzan per arrivarci. Una mossa resa possibile anche dal fatto che gli ultras non portavano segni distintivi (come sciarpe o cappelli della loro squadra) per eludere i servizi di sicurezza preventivi che il Questore di Verona aveva predisposto, proprio per evitare le due tifoserie venissero a contatto: già dalle prime ore della mattina infatti le forze di polizia vigilavano la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, i caselli autostradali e le arterie principali che conducono al capoluogo scaligero. Dalla Questura di Roma erano giunte notizie che i romanisti avrebbero viaggiato in treno, su pullman organizzati, ma anche su numerosissimi veicoli privati, con il gruppetto di ultras che era riuscito ad avvicinarsi al Bentegodi restando nell'anonimato, probabilmente sfruttando anche delle strade alternative. 
Nel frattempo i veronesi si trovavano in zona già dalle prime ore del mattino con l'intento presidiare il “loro” territorio e si erano radunati in alcuni bar utilizzati come luoghi di ritrovo. 
E proprio da uno di questi, improvvisamente, circa una cinquantina di ultras veronesi si sono spostati in modo compatto lungo la strada che costeggia la Tribuna Est. Dopo aver prelevato pesanti tubi camuffati da aste da bandiera da un’autovettura fatta giungere al momento sul posto, si sono travisati con sciarpe e cappucci e hanno iniziato ad avanzare in via Pirandello verso via San Marco, dove li attendevano i rivali giallorossi, a loro volta armati di aste. Dopo l'iniziale lancio di bottiglie, sassi e altri corpi contudenti, i due gruppi si sono scontrati in modo feroce, prendendosi anche a cinghiate.

L'INTERVENTO DELLA POLIZIA - I tafferugli sono durati pochi minuti, poiché quegli strani movimenti non erano sfuggiti agli occhi della Digos, che ha lanciato l'allarme facendo intervenire i reparti di polizia. Compreso che stavano per arrivare le forze dell'ordine, i facinorosi allora si sono dati alla fuga: i veronesi si sono allontanati a piedi nelle stradine laterali, mentre i romanisti sono scappati sulle auto lasciate con il motore acceso. Quest'ultime però hanno fatto poca strada e sono state fermate dagli uomini della Questura scaligera. 
A bordo delle automobili sono state identificate 21 persone, tutte riconducibili a diverse compagini ultrà del panorama capitolino, provenienti da Roma, Ladispoli, Guidonia, Zagarolo, Cerveteri e Orbetello che sono state arrestate in flagranza. A seguito di perquisizione, è stata rinvenuta sostanza stupefacente (alcune dosi di cocaina e quasi 3 grammi di hashish), nonché 2 caschi ed un tirapugni celato all’interno di una scatola di cioccolatini, tutto materiale debitamente sequestrato.
La notte stessa, dopo aver esaminato attentamente i filmati degli scontri, le forze dell'ordine hanno fatto visita ai veronesi identificati per arrestarli in flagranza differita, ma questi sono resi irreperibili. In alcuni casi ad aprire la porta sono stati gli stessi genitori, che solo in quel momento hanno capito come mai il figlio li avesse salutati dicendo che sarebbe stato via un paio di giorni. 

Evitato dunque l'arresto, 26 persone, di età compresa tra i 17 ed i 45 anni, dovranno comunque rispndere davanti all'Autorità giudiziaria di rissa aggravata, possesso, utilizzo e lancio di bastoni, mazze ed oggetti atti ad offendere. E tra questi, in 6 sono stati denunciati anche per travisamento in luogo pubblico.
Tra questi però 21 sono della zona di Verona, mentre tre sono risultati essere sostenitori laziali (tutti già con precedenti specifici e destinatari di Daspo) e due sono addirittura francesi, o meglio parigini, uno dei quali a sua volta ha alle spalle precedenti in questo ambito e Daspo. Per quanto riguarda i supporter gialloblu, 12 erano già stati sottoposti Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive: in cinque erano già stati colpiti due volte dal provvedimento, mentre uno ne aveva già collezionati tre. 

Nei confronti di tutti i responsabili dei reati contestati, il Questore di Verona Ivana Petricca ha emesso 47 Daspo, della durata variabile da uno a cinque anni (per alcuni è stato previsto anche l’obbligo di firma).

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