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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona. Il governatore Zaia: ecco i punti principali del Veneto che verrà

Il Presidente della Regione ha invitato Cantone a scegliere il Veneto come laboratorio anticorruzione. A Tosi, che lo ha accusato di usare i soldi pubblici per la sua campagna, risponde di presentare la lista dei finanziatori prima delle elezioni

Il governatore uscente del Veneto Luca Zaia si prepara ad affrontare la sfida delle Regionali. Zaia, come riporta "L'Arena", si è detto preoccupato della scarsa partecipazione (intorno al 53 per cento) che ci sarà, stando ai sondaggi, alle prossime elezioni. La data scelta dal Governo, complice il ponte del 2 giugno, secondo Zaia, potrebbe infatti compromettere l'affluenza alle urne. Va ricordato che oltre ai soliti avversari Zaia, in questa tornata, dovrà affrontare anche un'ex compagno di partito: il sindaco di Verona Flavio Tosi. E' di questi giorni la polemica tra i due sulle spese elettorali con finanziamento pubblico. Zaia ha risposto all'accusa mossagli da Tosi (sui presunti soldi pubblici utilizzati per pubblicità elettorale), ricordando che i fondi derivano da 350mila euro di anticipo regionale e 350 di anticipo federale. La Lega Nord, stando alle dichiarazioni di Zaia, avrebbe quasi quattro milioni di incassi annuali da amministratori che versano il proprio contributo e un milione di tessere. Il Governatore, sempre da "L'Arena", ha rilanciato la palla a Tosi sostenendo che la vera sfida riguarda la dichiarazione con l'elenco dei finanziatori che deve essere presentata assolutamente prima delle elezioni.

Il governatore uscente del Veneto ha anticipato anche alcuni punti del suo programma elettorale dichiarando, ad esempio, che sulla questione del piano rifiuti e del destino di Ca' del Bue interverrà, se riconfermato, in maniera tempestiva. E non ha mancato, sempre da "L'Arena", di esporre la propria preoccupazione relativa all'attuale gestione dell'alta velocità, una paralisi amministrativa che l'ex governatore teme possa colpire anche altri settori. Per questo avrebbe invitato Raffaele Cantone a scegliere il Veneto come laboratorio anticorruzione. Le opere, per Zaia, devono essere certificate, ma non vanno fermate; si deve procedere.
 

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