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Conte firma nuovo decreto: «Misure fino al 13 aprile, convivenza col virus sarà la fase 2»

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive»

«Il nostro Paese sta attraversando la fase acuta dell'emergenza, oggi abbiamo superato quota 13.155 decessi, questa è una ferita che ci addolora particolarmente e mai potremo sanare. Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive che abbiamo disposto», così il premier italiano Giuseppe Conte nel suo messaggio ai cittadini nella serata di mercoledì 1 aprile. Il primo ministro Conte ha quindi aggiunto che il Comitato tecnico scientifico riferisce di una prima percezione degli «effetti positivi delle misure restrittive sin qui adottate».

Il premier ha però poi subito ribadito che «non siamo ancora in grado di poter abbracciare una condizione diversa, questa è la ragione per cui ho appena firmato il nuovo Dpcm che proroga l'attuale regime delle misure, così come sono state disposte, sino al 13 aprile». Il primo ministro ha poi spiegato che se si iniziasse ora a non rispettare le regole o si allentassero le misure, allora «tutti gli sforzi sin qui fatti sarebbero vani». Conte ha quindi sottolineato che sono pochi gli italiani che ad oggi hanno infranto le nuove norme, ricordando anche le pesanti sanzioni previste «perché non ci possiamo permettere che l'irresponsabilità di alcuni possa comportare un danno nei confronti di tutti». Il premier ha poi aggiunto che «dobbiamo anche rispetto nei confronti di quelle persone che rischiano la propria salute, come il personale medico e sanitario, che sono direttamente esposti ai focolai di contagio, ma lo dobbiamo anche a tutti i lavoratori che vanno quotidianamente al lavoro mandando avanti il Paese».

Il primo minsitro ha quindi sottolineato il dispiacere di vedere coinvolto dalle misure restrittive anche un periodo particolare come quello delle festività di Pasqua. Questo «sforzo ulteriore», tuttavia, ha poi aggiunto il premier «ci consentirà di valutare, sempre con le raccomandazioni del Comitato e degli esperti, una prospettiva: nel momento in cui i dati dovessero consolidarsi, inizieremo già a programmare un allentamento delle misure. Non posso dire "il 14 aprile", non siamo nella condizione, ma quel che è certo è che valutando la curva epidemiologica in queste due settimane, inizieremo a valutare la prospettiva di abbracciare la fase 2, vale a dire quella di convivenza col virus, di adottare delle misure che pian piano portano all'allentamento, per poi entrare nella fase 3 che è l'uscita dall'emergenza e il ripristino dell'assoluta normalità delle nostre attività lavorative e sociali».

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