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Cronaca Stadio / Via San Marco

Occupazione in via San Marco: "Chiediamo venga concessa fiducia ai giovani"

Non si ferma l'occupazione degli stabili abbandonati di via San Marco da parte dei ragazzi e delle ragazze del collettivo Anomala. L'opera di riqualificazione è iniziata e la loro richiesta alle Istituzioni è stata formulata: "Vogliamo creare un vero e proprio progetto sociale, concedeteci lo spazio"

Se qualcuno lo aveva scambiato per un vagito nel silenzio, bene forse dovrà iniziare a ricredersi. Certo i ragazzi e le ragazze del collettivo Anomala ce la stanno mettendo tutta per far ricredere anche i più scettici. Il loro gesto politico che ha portato alla nascita dello spazio autogestito URLO, dura da sei giorni e non accenna ad indebolirsi. Anzi, la cittadinanza stessa pare, se non altro nel quartiere annesso al luogo dell'occupazione, iniziare ad apprezzare l'opera di "riqualificazione" che è ormai in corso da diverse ore all'interno degli edifici abbandonati di via San Marco.

Questa in fondo la principale rivendicazione che emerge dalla nota diffusa oggi giovedì 14 gennaio dallo stesso collettivo, e che poi prosegue sottolineando l'esigenza di creare nuovi "spazi di aggregazione", di cui forse soprattutto i più giovani sentono la mancanza nella città scaligera:

Il gruppo di giovani e non, che ci segue cresce di giorno in giorno, solo stamattina abbiamo ricevuto la visita di diversi abitanti del quartiere, favorevoli al nostro lavoro di riqualificazione. Il collettivo che gestisce l’ urlo è composto da un gruppo eterogeneo di persone, giovani di Verona e della provincia, vicini, genitori e studenti di tutte le età.

La cosa che ci unisce è un urlo di disperazione, di disagio e di rabbia. La forza che ci lega è la voglia di un alternativa reale che tenga conto delle esigenze della popolazione, e non quelle di pochi politici che in questo momento governano, senza consenso, favorendo le imprese che hanno creato la crisi, come banche e multinazionali.

Le nostre azioni concrete contro la crisi sono:

Riqualificare spazi urbani in degrado. Per riqualificazione si intende rigenerare un posto a costo zero, senza creare inquinamento, senza costruire o abbattere edifici, usando solo le nostre energie.

Aprire spazi di socialità al di fuori delle logiche di mercato. Quindi aprire spazi senza chiedere contributi a nessuno, dando l’opportunità ad ognuno di portare le sue idee, portare la sua arte e quello che sa fare, mettendole a disposizione degli altri. Il nostro capitale sono le persone che vivono la liberta di questo spazio. Creare un centro di ascolto, dove ci aiutiamo a risolvere i problemi, dove ascoltiamo quello che la cittadinanza ha da dire, a livello orizzontale, senza autorità o burocrazia. AZIONE DIRETTA CONTRO LA CRISI

Sollevare all’attenzione dei media e quindi della popolazione il concetto di riuso contro la crisi, creata da un sistema ultracapitalistico che spinge ad un consumismo sfrenato. Noi ricostruiamo con il materiale già esistente, riciclando i rifiuti, riducendo consumi di energia, inquinamento ambientale, e dispendio di denaro.

Ma perché abbiamo deciso di occupare? In primis il disagio sociale causato da questa crisi, ovvero l’atmosfera cupa che si crea nelle menti delle persone che vivono senza un futuro certo, ci ha spinto a trovare questa alternativa, poichè le attività che vengono svolte giornalmente riallacciano i rapporti, stimolano la fantasia, creano occupazione.

Al secondo posto la netta mancanza  di spazi di aggregazione in questa città, al di fuori dello sfogo ignorante dello stadio. Infatti a Verona non esiste un posto gestito da giovani, per i giovani, dove ognuno è libero di portare la sua idea e creare il suo progetto.

Per trovare un alternativa alla crisi e alla disoccupazione. Infatti tutti i progetti futuri richiedono persone per realizzarli, quindi creiamo fisicamente lavoro. Inoltre siamo consapevoli che questo mondo, il lascito dei nostri genitori, è un mondo in cui non possiamo vivere, è un mondo non sostenibile, destinato ad esaurirsi in fretta, quindi noi, spinti da uno spirito di sopravvivenza vogliamo cambiare le cose, e soprattutto non vogliamo lasciare ai posteri lo stesso disagio che stiamo vivendo adesso.

Qui all’interno degli spazi di via san marco 110\112 Noi vogliamo creare un vero e proprio progetto sociale, differente da tutto quello che è stato prima, perché l’esperienza ci ha insegnato a non ripetere gli stessi errori. Per questo e per molto altro ancora chiediamo al proprietario, alla cittadinanza e alle istituzioni di concederci questo spazio, di concedere fiducia ai giovani, al futuro. Non ci potete sgomberare, sarebbe l’ennesima prova che i politici non tengono ascolto dei reali bisogni della popolazione e dei giovani.

Non ci potete sgomberare perché il posto sarebbe lasciato ancora al degrado, cosa che il quartiere non vuole. Infatti in questa zona non si può edificare, in quanto è presente una colonia di gatti randagi, i quali sono protetti da diversi diritti (legge 281\91, sentenza del tribunale di milano nm. 23693 del 30\09\2009).

Non ci potete sgomberare, perché siamo una reale alternativa alla crisi.

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