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Cronaca

Gaza, operatore umanitario veronese: «Situazione disastrosa»

La testimonianza di Enrico Vallaperta, coordinatore di Medici Senza Frontiere nel territorio dove si concentrano gli attacchi di Israele contro Hamas: «Facciamo del nostro meglio per prestare aiuto, ma non ci sono le condizioni minime per lavorare»

Continua ad essere grave la situazione umanitaria a Gaza, dove si concentrano gli attacchi israeliani contro Hamas e dove è sempre più difficile operare per le organizzazioni attive negli aiuti alla popolazione civile. Tra queste organizzazioni c'è anche Medici Senza Frontiere, di cui fa parte l'operatore veronese Enrico Vallaperta. Come coordinatore medico a Gaza, Vallaperta ha rilasciato delle terribili testimonianze su quanto sta succedendo a Gaza.

«A Gaza la situazione è disastrosa. È crollato l'intero sistema di assistenza primaria», ha dichiarato lunedì scorso, 8 gennaio, l'operatore veronese di Medici Senza Frontiere ad Alanews. «A Gaza, definire la situazione disastrosa non è sufficiente - ha dichiarato Vallaperta - È qualcosa di assolutamente inimmaginabile. Manca tutto e non c'è posto per le persone. Quasi due milioni di persone sono racchiuse in un fazzoletto di terra e fisicamente non c'è posto per una tenda o per mettere dei teli di plastica dove potersi riparare. Manca l'acqua, manca il cibo, mancano le cose essenziali e quelle poche cose che si riescono a trovare sono inaccessibili per la popolazione locale perché costano troppo. E manca tutta l'assistenza. Si muore di diarrea o di una semplice bronchite. Non c'è modo di curare tutte queste persone perché mancano gli spazi per poterlo fare. Non sappiamo dove poter mettere creare una clinica perché non troviamo un fazzoletto di terra dove farlo, E nel contempo gli aiuti che riescono ad entrare sono pochissimi. Non si permette agli aiuti di arrivare dove ce n'è bisogno. E le persone muoiono perché non hanno con gli aiuti che sarebbero tranquillamente disponibili, ma non gli è permesso l'ingresso».

Una situazione che è stata ribadita anche oggi con un video condiviso da Medici Senza Frontiere in cui Enrico Vallaperta ha raccontato di aver dovuto lasciare un ospedale perché vicino ad una zona diventata troppo pericolosa. Inoltre, la figlia di cinque anni di un suo collega è rimasta uccisa in un attacco ad un rifugio.

«Stiamo finendo le parole per definire la situazione a Gaza - ha dichiarato l'operatore umanitario - Non c'è un metro quadrato di terra che si possa considerare sicuro. Ci spostiamo da un posto all'altro, cercando di prestare aiuto medico. Facciamo del nostro meglio, ma non ci sono le condizioni minime per lavorare. Serve un cessate il fuoco immediato».

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