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Cronaca San Zeno / Corso Castelvecchio

Furto al Museo di Castelvecchio: i filmati della videosorveglianza svelano nuovi dettagli

Continuano le indagini su quello che potrebbe essere definito il furto del secolo al Museo di Castelvecchio. Dai filmati si scopre che il colpo è iniziato quando i visitatori erano ancora nel cortile

I filmati della videosorveglianza ripresi nella sera del 19 novembre a Castelvecchio stanno fornendo agli inquirenti nuovi e utili dettagli per capire la dinamica del furto al Museo. Un colpo da maestri in cui nulla sembra essere stato lasciato al caso. Il quotidiano L'Arena sulle sue pagine ripercorre quanto le riprese di sorveglianza hanno mostrato. Tra i particolari più interessanti agli occhi del pubblico, il fatto che il colpo è iniziato quando erano ancora presenti visitatori nel cortile antistante l'ingresso al museo.

Una delle videocamere esterne mostra alle 19:37 uno dei ladri mentre indossa la giacca di ordinanza di Securitalia e invita in modo tranquillo gli ultimi visitatori ad andarsene; i cancelli del cortile sono ancora aperti e la gente continua quindi a entrare nella sede museale. Quando tutti i visitatori sono fuori, la finta guardia provvede a chiudere a chiave la porta della biglietteria. Nel frattempo, i due complici hanno già immobilizzato la cassiera e la vera guardia giurata. Questa, poco dopo, viene parzialmente slegata e condotta nelle sale dalle quali i rapinatori agilmente iniziano a rimuovere le tele. Nel frattempo, il terzo malvivente si è già impossessato di tutte le chiavi che gli servono, comprese quelle dell'autovettura della guardia giurata. Alle 20:38, il terzo uomo esce e va a prendere la monovolume della guardia; in retromarcia si posiziona davanti all'ingresso del Museo in attesa dei due complici e delle opere d'arte rubate. In un paio di minuti, tutte le opere trafugate vengono caricate sulla vettura e sempre il terzo rapinatore si reca ad aprire il cancello che dà su via Roma. Alle 20:46 i tre malviventi lasciano il Museo di Castelvecchio. Pochi minuti dopo, la cassiera riesce a liberarsi e urla alla guardia che è tutto finito. La dipendente chiama finalmente la polizia, ma i tre rapinatori sono già spariti.

Come riporta L'Arena, in tutto questo, ciò che perplime maggiormente il pm Ottaviani che sta conducendo le indagini è il fatto che non sia arrivata da Securitalia la chiamata di verifica di avvenuta attivazione del sistema di allarme. Non si tratta di una procedura prevista obbligatoriamente da contratto, ma dovrebbe essere una prassi minima di sicurezza. Infine, la telefonata è arrivata, ma alle 21, quando sul posto erano già giunte le volanti.

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