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Cronaca Monteforte d'Alpone / Via Vittorio Emanuele II, 3

In migliaia si sono radunati a Monteforte d'Alpone per porgere l'ultimo saluto a Dante Ferroli

La cerimonia funebre ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni, che a loro volta hanno voluto unirsi al cordoglio familiare per la scomparsa dell'85enne imprenditore

Si sono presentati in migliaia ieri nella chiesa di Monteforte d'Alpone per porgere l'ultimo saluto a Dante Ferroli, l'imprenditore scaligero deceduto all'ospedale di Legango. Anna, sua sposa per quasi 53 anni, le figlie Paola, Francesca e Alessandra, le nipoti e l'adorata Veronica: le sue donne, chiamate ora a raccogliere un testimone di grande importanza, ieri hanno visto e sentito, tutto l'affetto che la gente prova per il defunto imprenditore. 
14 stabilimenti in tutto il mondo, 2200 persone ieri hanno smesso di lavorare per ricordare un uomo che metteva la persona prima del profitto, come ricordato nell'omelia da don Alessandro Bonetti. Se anche nell'ultimo periodo ci sono stati dei problemi, i suoi dipendenti hanno voluto omaggiarlo con le tante corone di fiori presenti davanti alla chiesa di Monteforte e riempiendo in centinaia la piazza della chiesa, dove erano stati allestiti due maxi-schermi. Ma alla cerimonia si sono presentate anche le autorità, i rappresentati delle istituzioni dall'ex prefetto Perla Stancari, all'attuale prefetto facente funzioni Igino Olita, il questore Vito Danilo Gagliardi, il comandante provinciale dei carabinieri Pietro Oresta, il presidente dell'Ater Niko Cordioli, il rappresentante della Provincia Lino Gambaretto e numerosi primi cittadini veronesi. Non potevano mancare poi imprenditori e personalità della finanza come Giulio e Silvano Pedrollo, Andrea Bolla, Alessandro Fedrigoni, Gianni Zonin, Paolo Bedoni e anche i concorrenti storici, i Riello, per salutare quello che oltre ad essere un rivale, consideravano anche un amico. 

Nella sua commovente omelia il parroco don Alessandro Bonetti si è rivolto spesso alle donne di Ferroli, quelle prima citate che, come se si trovassero davanti al sepolcro "conoscono la loro fragilità, sanno che non riusciranno a spostare quel masso. Chi toglierà dal cuore la pietra che opprime, il dolore al quale non trovano risposte, la paura di non avere più nessuno che le protegge, che le aiuta, le sostiene, che si occupa di loro. Ma le donne vanno lo stesso. Le donne hanno la forza delle madri. E le madri non mollano mai". Il religioso poi ha proseguito elogiando le qualità dell'uomo, non solo nella sfera lavorativa ma anche come padre e imprenditore. Una persona che la gente farà fatica a dimenticare, proprio per quel suo modo d'essere, che lo ha portato si al successo ma con un occhio sempre puntato sui suoi affetti. 

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