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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bancarotta fraudolenta di una società: 153 auto sequestrate, 2 veronesi indagati

Le operazioni della Guardia di Finanza sono scattate martedì: secondo l'accusa avrebbero causato il dissesto dell’impresa compiendo atti di disposizione dei beni sociali, in particolare della quasi totalità del parco auto

Nella giornata di martedì 29 maggio sono scattati i sequestri da parte della Guardia di Finanza di Verona, come disposto dall'Autorità Giudiziaria scaligera, nell’ambito di un’articolata indagine in materia fallimentare a carico di un imprenditore, P.N.G., operante nel settore del noleggio e della compravendita di autovetture di lusso, e di una libera professionista, D.B., entrambi veronesi.

Secondo quanto appurato dalle Fiamme Gialle, gli indagati, in qualità rispettivamente di amministratore di diritto e amministratore di fatto della società di capitali, dichiarata fallita il 30 aprile 2018, hanno causato, o comunque concorso a causare, il dissesto dell’impresa compiendo atti di disposizione dei beni sociali, in particolare della quasi totalità del parco auto, in parte a favore di un’altra SRL, operante nel medesimo settore della prima e il cui amministratore unico era sempre P.N.G., in parte mediante la stipula di un contratto di affitto di ramo d’azienda con una società cooperativa, legalmente rappresentata da un soggetto risultato essere, a seguito delle indagini condotte dai finanzieri veronesi, un mero prestanome dei due.
Gli indagati inoltre avrebbero cercato di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del volume d’affari dell’azienda, sottraendo o comunque omettendo di tenere i libri e le altre scritture contabili che, pertanto, non sono state consegnate al curatore fallimentare.

Sulla base di questi risultati ottenuti dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica, il Gip, condividendo la proposta del Pm, ha disposto il sequestro preventivo di 153 autovetture per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, ritenendo sussistente il pericolo di dispersione dei beni. 
Nel corso dell'esecuzione del provvedimento, sono state eseguite anche 7 perquisizioni presso le residenze e le dimore degli indagati, nonché le sedi delle società coinvolte, che hanno permesso di repire della documentazione utile al prosieguo dell'attività investigativa. 

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