Come si paventava alla fine della primavera, i risultati in città si confermano scoraggianti: alberghi con flessione dell'occupazione a due cifre ma, quel che è peggio, a prezzi calanti.
Ed appaiono sui giornali notizie di progetti faraonici da centinaia di stanze in provincia, di lussuosi resort fantasma sulla collina veronese mentre sono in fase di progettazione il futuro centro congressi all'ex-Manifattura Tabacchi, con annesso albergo da 450 stanze, e la foresteria dell'Ente Fiera da piu' di 50 unita', ed in via di realizzazione l'albergo dell'ex-centrale del latte, per la gioia dei costruttori e di investitori fiduciosi in prezzolati esperti e consulenti. L'extra-alberghiero non sta fermo con settimanali aperture di bed&breakfast in citta' ed agriturismi in provincia; in sintesi: ad un mercato in estrema competizione dal punto di vista della domanda si risponde, schizofrenicamente, con ulteriore disponibilita' dal punto di vista dell'offerta; una tragedia annunciata che non potra' che diventare un fenomeno sociale quando i lavoratori del settore cominceranno a pagare, per primi, con inevitabili licenziamenti.
Non e' certo con la caccia alle streghe a danno dei b&b che si risolvera' il problema ma la richiesta del rispetto delle regole ed il necessario controllo degli abusivi e' legittimo da parte degli imprenditori del settore.
Lo sforzo principale pero', in primo luogo degli amministratori pubblici, effettivamente carenti su questo versante, e' concentrarsi sulla promozione e sull'organizzazione eventi che sono gli unici stimoli per attirare turisti.