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Cronaca Zai / Via Basso Acquar

Edificio occupato in Basso Acquar: Anomala chiede un incontro con Enel

L'occupazione dello stabile ha preso il via l'11 marzo e ora L'URLO chiede di poter parlare con i proprietari: l'idea è quello di riqualificarlo fino a quando non verrà venduto o riutilizzato

Dall'11 marzo sono tornati in azione, occupando un edificio di Enel in disuso in via Basso Acquar, e ora chiedono un incontro con la proprietà per cercare un accordo e rivalutare quegli spazi. I componenti del circolo Anomala chiedono quindi di potersi sedere ad un tavolo per discutere con Enel la possibilità di un'eventuale loro permanenza all'interno degli edifici, fino a quando non verranno venduti o riutilizzati, in cambio della riqualificazione dell'area.
Ecco la loro richiesta. 

Ai dirigenti dell'ufficio patrimoni dell'azienda Enel Energia spa. 

Egregi signori, 

Siamo i giovani che da venerdì 11 marzo occupano gli stabili di Vostra proprietà in via Basso Acquar 30, a Verona. 

Ci facciamo chiamare collettivo "ANOMALA" ed abbiamo deciso di compiere questa azione per poter aprire uno spazio di aggregazione giovanile nella nostra città, riqualificando spazi in disuso, pulendoli e mettendoli a disposizione di tutti. 
Siamo spinti dalla necessità di farci ascoltare da un amministrazione e da un sistema che non ci vuole, che ripetutamente ci isola e ci reprime e che soprattutto non investe sui giovani, futuro di questo mondo. 
Siamo fortemente convinti che per riprendersi da questa crisi sia fondamentale la rivalutazione degli spazi in abbandono e la loro riapertura come luoghi di socialità, di autoformazione e di cultura. 
Non vi è bisogno di aggiungere che sia uno scandalo che l'unico spazio verde della zona di Basso Acquar sia chiuso agli abitanti e che al suo interno il degrado regni sovrano. 

CHIEDIAMO UFFICIALMENTE UN INCOTRO PER POTER AVVIARE UN TAVOLO DI TRATTATIVE CHE SIA VANTAGGIOSO PER ENTRAMBI. 

Infatti se la proprietà denunciasse ed avvenisse lo sgombero, gli spazi verrebbero posti sotto sequestro preventivo fino al termine delle indagini e di conseguenza non sarebbe possibile nè venderlo, nè affittarlo. 
Non solo, il sequestro vieta a chiunque di poter accedere allo stabile, che col tempo, senza un'adeguata manutenzione, si degraderebbe sempre di più, perdendo valore sul mercato. 

Al contrario la nostra presenza all'interno, oltre a garantire un servizio di custodia del posto, provvederebbe alla manutenzione degli stabili e dell'area verde (senza alcuna spesa da parte dell'azienda). 
Gli spazi aumenterebbero di valore e la presenza di referenti garantirebbe comunicazione tra le due parti. 
Inoltre ci impegneremo ad uscire dalla proprietà in caso sopravvenisse un eventuale acquirente, cosa molto più probabile se lo stabile fosse in buone condizioni e con delle attività già avviate. 

In seguito alleghiamo una breve sintesi dei progetti che avremmo intenzione di avviare, impegnandoci se ci venisse concesso il tempo, di fornire una spiegazione accurata con disegni, prospetti e adesioni dalle varie associazioni entro due settimane dalla data di oggi. 

Il progetto sociale si articola in diversi punti: uno spazio riqualificato dall'abbandono darebbe la possibilità a molte persone di mettersi in gioco con le proprie abilità, creando lavoro e occupazione in un periodo di crisi come questo. 
Nella pratica si andranno a organizzare laboratori di falegnameria, elettricismo e idraulica, andando a spiegare le basi dei lavori, che in un futuro potrebbero essere utili a persone che ne hanno bisogno; in più la manutenzione e il giardinaggio ridarebbero un valore materiale al posto. 

L'area verde intorno allo stabile potrebbe essere utilizzata per creare collettivi per tutti gli abitanti della città, appoggiandoci a certe associazioni per promuovere la difesa ambientale e la produzione agricola bio, autogestita e autoprodotta a kilometro "0". 
Riguardo a questo punto, verrebbero creati dei mercati sociali, con l'appoggio di produttori locali, e gruppi di acquisto popolare anticrisi. 
Inoltre lo spazio verrebbe utilizzato come centro di aggregazione per il riciclo ed il riuso di materiali di vario genere.

Grazie ai membri del collettivo che orbitano nel mondo dello spettacolo e dell’arte verrebbero promosse cineforum a tema, corsi di danza e teatro, verrebbe aperta un biblioteca sociale seguendo i principi del book crossing, si organizzerebbero poi conferenze e presentazioni di libri di scrittori indipendenti.
Si procederebbe con l’apertura di più aule studio con servizi di dopo scuola e recupero di materie gratuiti.

Vista la presenza di molte strutture adibite allo sport (un campo da calcio, due campi da tennis, un campo da pallavolo e pista di pattinaggio), lasciate in uno stato di degrado, il collettivo anomala si impegna a riqualificare gli spazi per renderli disponibili, in maniera gratuita alla cittadinanza.
Verrebbe poi costruito uno skate park, montati dei canestri (adiacendi alla pista di pattinaggio), organizzata una palestra sociale, corsi di yoga e massaggio shatzu e (dopo aver valutato la sicurezza strutturale del palazzo) verrebbe costruita una palestra di arrampicata.

Si creerebbero situazioni adatte ad attività con ragazzi disabili e malati, costruendo progetti di riabilitazione e sostegno, come fanno già associazioni presenti sul territorio e con cui potremmo collaborare. 

Si darà spazio a tematiche come il diritto al lavoro, allo studio e alla casa, creando sportelli di ascolto e fornendo appoggio legale a chiunque venga schiacciato dal peso della crisi e del capitalismo, organizzando assemblee e incontri per sensibilizzare la gente e creare una solida base d’appogio in un periodo critico come quello che stiamo vivendo.

Potremmo lavorare in parallelo con associazioni che si occupano dei rifugiati, fornendo corsi di italiano per migranti e attività lavorative che aiuterebbero l’integrazione, agendo concretamente su un problema che attanaglia gli italiani, bombardati da notizie fallaci fornite dai media di massa.

Infine la musica è la prima arte che ci accomuna, molti dei componenti del collettivo sono musicisti e tecnici del suono, che vogliono creare uno spazio per la collettività dove è possibile ascoltare concerti indipendenti, sale prove, studi di registrazione dove ragazzi del quartiere possono registrare i loro lavori a prezzi popolari; da qui creare poi anche un ‘etichetta indipendente per dare la giusta importanza a tutti i musicisti locali, e una radio online per diffondere la cultura musicale sia del passato che del presente.

Lo spazio darebbe poi la possibilità di organizzare laboratori di vario genere, come costruzione di casse acustiche, luci, liuteria, e workshop vari sempre inerenti all’ambito musicale.

Confidiamo in una risposta e speriamo in un invito per discuterne nella Vostra sede
Cordiali saluti,

LE RAGAZZE ED I RAGAZZI DI S.O.A. URLO

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