Si dicono sconcertati gli aderenti al comitato veronese dei contrari alla Tav, dopo le dichiarazioni del ministro Graziano Delrio che ha ribadito la volontà di chiudere la fase progettuale della Brescia-Verona-Padova entro il 2016 per partire il prossimo anno con i cantieri. Parole che confortano i professionisti che l'alta velocità la vogliono ma che hanno fatto sorgere degli interrogativo nel comitato dei contrari.

"Come fa il ministro a dire - si chiedono i No Tav veronesi - che entro l'anno sarà approvato il progetto Brescia-Verona quando il comune di Brescia ha chiesto (e sembra ottenuto) la cancellazione del collegamento verso Montichiari e l'uscita di tutti i binari Tav dalla stazione di Brescia? Dovrà pure essere presentato un progetto, con la relativa valutazione di impatto ambientale. La normativa prevede che dal deposito della Via debbano passare 30 giorni per le osservazioni dei cittadini. Il Ministro pensa di rispettare le leggi della Repubblica o ritiene che si possa derogare anche su queste? E ancora come farà il Cipe, che ha ricevuto un progetto e la Via con il collegamento verso Montichiari ad accettare uno stralcio, e un pezzetto di Via, che riguarda l'uscita dalla stazione di Brescia? Ci risulta, sempre attenendoci alle leggi della Repubblica, che la Via deve essere fatta sul progetto esecutivo e non a pezzetti. Come fa il ministro a sostenere la prossima approvazione del progetto Verona-Vicenza quando non esiste a tutt'oggi nessun progetto per il nodo di Vicenza?".

Domande che il comitato rivolge allo stesso ministro Delrio che secondo i No Tav vuole "rastrellare consensi per il referendum del 4 dicembre".