Il genio di Zeffirelli spacca la critica con il suo Don Giovanni
Pareri discordanti sulla prima assoluta dell'opera di Mozart in Arena. Presenti all'evento numerose personalità: dal ministro Fornero a Celentano, assente il primo cittadino Tosi
È stato il Don Giovanni di Mozart ad aprire la 90^ edizione del Festival Areniano ( repliche 29 giugno , 06 , 12 , 18 e 25 luglio ). Dopo 100 anni di opere nell’Anfiteatro, la prima volta di Mozart , la prima volta del Don Giovanni, ritenuto uno dei massimi capolavori del compositore austriaco, della storia della musica e della cultura occidentale. Inevitabili, in attesa del debutto, dubbi e perplessità per questo titolo nel cartellone. A poche ore della prima i pareri erano cauti. “Una scommessa, vedremo…”, aveva detto il regista Renzo Giacchieri. “Sorpresa e incuriosita per questa scelta”, il commento del soprano Cecilia Gasdia. “Opera poco adatta al gigantesco palcoscenico dell’anfiteatro”, aveva mugugnato qualche critico musicale. Non immune da incertezze lo stesso Franco Zeffirelli: “Una sfida. Troppi recitativi. Ma si sa, l’Arena è il luogo dei miracoli teatrali: farò appello a tutti i trucchi che conosco. Il mio Don Giovanni sarà uno “sporcaccione” , perché squallide sono le sue imprese, immortale però la musica”.
Scommessa, sfida? Vinta, persa? Dopo il debutto i giudizi divergono. Qualche perplessità sulla compagnia di canto. Unanime comunque una convinzione: la cifra del genio di Zeffirelli c’è tutta.
Poche ore prima della rappresentazione si è svolto l’esclusivo ricevimento per “vip” al museo Lapidario. Tra le antiche pietre a ricevere gli ospiti era stato il presidente di Confindustria Verona Andrea Bolla. Un parterre difficile da elencare: dalla ex numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia a Riccardo Cocciante (prossimo un suo nuovo progetto in Arena ), dall’evergreen Giovanni Rana ad Alberto Bombassei, passando per Cecilia Gasdia, Renzo Giacchieri e Gianmarco Mazzi (elettrizzato per lo show in Arena ai primi di ottobre del “predicatore”). Infine, c’era pure l’ex ragazzo della via Gluck: Adriano Celentano.
Turbinio di colori delle mise lunghe, medie, corte, ma rigorosamente griffate, delle gentil dame presenti. Sul filo di lana l’ingresso di Elsa Fornero, ministro del Welfare con portafoglio e foulard, che si concede suadente ai “media” e, invitata ad un brindisi, alza la coppa ed esclama “Al lavoro!”. Urla e fischi l’anno accolta, però, al suo ingresso in Arena. Desaparecido il sindaco di Verona Flavio Tosi.