Distraevano con la loro bellezza e razziavano i gioielli
Arrestate due nomadi che con lo stesso modus operandi avevano messo a segno nove colpi nel Veneto
Avvenenti e ben vestite distraevano i commessi delle gioiellerie e razziavano i preziosi indisturbate. Scoperte dai carabinieri, sono così finite in carcere due nomadi residenti in altrettanti campi a Padova autrici di almeno nove furti con destrezza (due solo tentati) di monili in oro per un valore di 200mila euro.
Protagoniste della vicenda Barbara Basso, di 29 anni, e Sofia Reinhard, 24, che per mesi hanno imperversato ai danni delle gioiellerie delle province di Venezia, Verona, Padova e Vicenza. Il modus operandi, ricostruito dai carabinieri, era consolidato e messo in atto con grande abilità.
Le due nomadi, vestite in maniera elegante, si fingevano clienti interessate all'acquisto di una pesante collana d'oro per un loro parente, acquisto per il quale lasciavano addirittura una caparra di qualche centinaia di euro. Una volta che il commesso di turno aveva prelevato i rotoli di preziosi dalla cassaforte appoggiandoli sul bancone, le due donne, sfruttando anche la loro avvenenza, riuscivano con uno stratagemma a sovrapporre sul rotolo un capo di vestiario e poi sfilavano i gioielli e se li nascondevano sotto la gonna, in una tasca interna appositamente ricavata.
Protagoniste della vicenda Barbara Basso, di 29 anni, e Sofia Reinhard, 24, che per mesi hanno imperversato ai danni delle gioiellerie delle province di Venezia, Verona, Padova e Vicenza. Il modus operandi, ricostruito dai carabinieri, era consolidato e messo in atto con grande abilità.
Le due nomadi, vestite in maniera elegante, si fingevano clienti interessate all'acquisto di una pesante collana d'oro per un loro parente, acquisto per il quale lasciavano addirittura una caparra di qualche centinaia di euro. Una volta che il commesso di turno aveva prelevato i rotoli di preziosi dalla cassaforte appoggiandoli sul bancone, le due donne, sfruttando anche la loro avvenenza, riuscivano con uno stratagemma a sovrapporre sul rotolo un capo di vestiario e poi sfilavano i gioielli e se li nascondevano sotto la gonna, in una tasca interna appositamente ricavata.