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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Montorio / Via Ponte Florio

Una coppia cerca di derubare un'anziana ipovedente ma lei li smaschera

Una ragazza ha suonato il campanello di casa della pensionata, la quale gli ha aperto credendola la nipote. La criminale ha fatto entrare anche il complice ma alla fine entrambi sono stati scoperti

Hanno provato ad approfittare dei problemi di un'anziana residente a Verona per deurbarla del denaro e dei monili che aveva in casa, ma hanno calcato troppo la mano e la donna li ha fatti smascherare, dopo aver capito di essere stata tratta in inganno. 

Erano circa le 14 di domenica quando una ragazza ha suonato il campanello di casa della pensionata in via Ponte Florio. La donna, di circa 80 anni, è ipovedente e quando la giovane ha esclamato "Ciao nonnina, posso entrare?", lei non ha esitato ad aprirle credendola la nipote. Arrivata in casa, l'ospite si è buttata al collo della vittima per abbracciarla e chiedere un bicchiere d'acqua, così da poter far entrare nell'abitazione il proprio complice non appena l'anziana avesse dato le spalle alla porta. 

Con il compagno al piano di sopra intento a rovistare, la truffatrice si è intrattenuta con la padrona di casa facendosi però scoprire. Ad un certo punto infatti con una mano le ha preso il polso, mettendo l'altra vicino al collo, sussurrandogli che sarebbe guarita dalla sua malattia. L'80enne in quel momento ha realizzato che chiunque fosse entrato in casa sua non era di certo sua nipote, così ha afferratto il bastone che utilizza per passeggiare e senza dare troppo nell'occhio ha colpito due volte il muro. Dall'altra parte abita uno dei suoi due figli, che udito il rumore ha fatto visita alla madre per vedere cosa stesse accadendo, trovandosi davanti alla ragazza. Una volta scoperta, questa è riuscita un qualche modo ad abbandonare la casa, mentre i due parenti sono rimasti inzialmente all'interno, fino a quando non si sono accorti che la collana che l'anziana portava al collo era sparita. 

A quel punto allora è partita la ricerca della truffatrice, insieme anche al secondo figlio della vittima, che è stata trovata poco distante nelle vicinanze dell'auto. Immediatamente sono partite le richieste per riavere indietro il monile, con la giovane che prima ha negato ogni responsabilità per poi cedere e restituire il maltolto in cambio della promessa di non avvisare le forze dell'ordine. Stretto il patto, la malvivente ha tirato fuori un pacchetto dalla zona anteriore dell'auto, all'interno del quale era contenuta proprio la collana.

I tre allora sono ritornati verso la propria abitazione. I figli però sono stati quasi subito assaliti da un dubbio: e se ci fosse anche un complice? Arrivati in casa quindi uno dei due è salito al piano superiore, sorprendo il criminale ancora intento a rovistare tra gli effetti dell'anziana signora. Colto sul fatto, l'uomo inizialmente ha tergiversato, per poi spingere via il primo figlio e prendere le scale, spintonare anche il secondo e prendere l'uscita. Nel cercare di fare perdere le proprie tracce però ha commesso un errore, quello di scavalcare la parte di recinzione che dava sul giardino del vicino. Quando il residente ha visto l'individuo nella sua proprietà, e dopo aver sentito i precedenti rumori, ha subito compreso la situazione e si è lanciato al suo inseguimento, chiamando anche i carabinieri e tenendoli aggiornati sui suoi spostamenti.

Quando i militari li hanno rintracciati, il fuggitivo aveva oramai raggiunto la zona della tangenziale vicino a Grezzana a piedi e cercava di superare il guard rail per trovare la salvezza nella campagna limitrofa. Tentativo che però è stato reso vano dagli uomini dell'Arma che lo hanno arrestato per tentata rapina impropria, nonostante opponesse resistenza.

A.D., romeno classe 1988 con precedenti specifici alle spalle, è comparso davanti al giudice nella mattinata di mercoledì, che ne ha convalidato l'arresto e disposto la permanenza in carcere.
Non risulta ancora identificata invece la complice, sulle cui tracce ci sono sempre i carabinieri di Verona.  

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