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Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

De Caro e la Tav Brescia-Verona pronta in 36 mesi: "Una carnevalata"

Il Comitato contro la Tav e il Movimento 5 Stelle commentano con ironia le parole che il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture ha pronunciato all'inaugurazione di Samoter

Le parole pronunciate dal sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, in occasione dell'inaugurazione di Samoter in fiera a Verona, hanno scatenato le reazioni degli oppositori. De Caro infatti si era pronunciato sulla Tav, affermando che la tratta Brescia-Verona potrebbe essere pronta in 36 mesi, se il Cipe approverà il progetto esecutivo a marzo, dando il là a bando di gara e lavori. 

Daniele Nottegar del comitato anti-Tav, ha definito una "carnevalata" quanto accaduto giovedì, sostenendo che "per dire così tante cose sbagliate in un colpo solo, il sottosegretario si è evidentemente fatto trasportare dal clima carnevalesco". 

Ha sicuramente scherzato quando ha detto che i lavori si potrebbero finire in 36 mesi visto che è una libera diminuzione dei tempi previsti nella valutazione di impatto ambientale approvata dalla commissione ministeriale dove il cronoprogramma (già molto ottimistico) prevede una durata di 89 mesi ovvero 7 anni e 4 mesi.
Inoltre come evidenziato nel rapporto preparato dal consiglio superiore dei lavori pubblici lo scorso dicembre il progetto definitivo della linea presenta gravi carenze progettuali e “si basa sulla normativa tecnica risalente al 1988 e superata fin dal 2005” ed il progetto “deve essere rivisto, modificato e integrato/adeguato nel rispetto delle aggiornate e vigenti nuove norme tecniche per le costruzioni”.
Quindi se non fossimo a carnevale il governo dovrebbe preoccuparsi di far rispettare le norme che tutti i normali cittadini devono rispettare quando devono costruire qualcosa anche ai progettisti del TAV. Così si eviterebbero rischi inutili a chi ipoteticamente dovrà realizzare l’ opera ed a chi (teoricamente) dovrà utilizzarla in futuro.
Altro scherzo è quello relativo al costo dell’ opera che secondo il sottosegretario è di solo 1,5 miliardi di euro; il rappresentante del governo dovrebbe sapere che nel SILOS (Sistema Informativo Legge Opere Strategiche) della camera dei deputati raggiungibile all’ indirizzo https://silos.infrastrutturestrategiche.it/opere/opere.aspx#moveHere è riportato il costo della linea TAV Brescia-Verona che è di 3,954 miliardi di euro con disponibili solo 2,268 miliardi e con la necessità di trovare altri 1,686 miliardi di euro.
Se anche il CIPE desse il via libera il mese prossimo il progetto dovrà passare l’ esame della corte dei conti e poi dovrà essere redatto il progetto esecutivo quindi tecnicamente i lavori non potrebbero iniziare comunque prima di un anno senza dimenticare il ricorso presentato al TAR del Lazio da una sessantina di ricorrenti che evidenziava le innumerevoli carenze presenti nel progetto e che è stato discusso nell’udienza del 9 gennaio e di cui siamo in attesa della sentenza.
L’ultima chicca è che il TAV ora serve per collegare Verona a Torino quando fino a ieri ce lo hanno venduto come un’ irrinunciabile progetto europeo che dovrebbe collegare Lisbona a Kiev ed ora diventa un collegamento metropolitano tra due città a circa 300 km di distanza... Dimenticando di ricordare che questo corridoio da Padova a Trieste prevede il potenziamento della linea esistente e non la costruzione di nuovi binari e che per oltre il confine italiano non è previsto niente neanche un collegamento ferroviario “tradizionale”.

Quindi invitiamo il sottosegretario alla festa della Renga la prossima settimana così il carnevale sarà finito e potrà finalmente dirci la verità su un’opera inutile costosa e devastante per l’ ambiente che serve solo a chi la progetta e la costruisce ma che viene pagata a carissimo prezzo (80 milioni di euro al chilometro) da tutti.

Considerazioni simili a quelle espresse dal consigliere regionale del M5S Manuel Brusco e dal parlamentare Mattia Fantinati, che a loro volta hanno commentato aspramente le parole di De Caro. 

Innanzitutto il progetto pare ora essere ridotto alla semplice tratta Torino-Verona – esordisce il consigliere regionale – quando, fino a pochi mesi fa, ce lo vendevano come un irrinunciabile piano internazionale. E poi l'intero faldone deve essere rivisto, modificato e adeguato alle normative attuali, dato che si basa su regolamenti tecnici della fine degli anni Ottanta che sono superati da oltre un decennio.

Rimaniamo inoltre sorpresi – continua il consigliere – dal fatto che il sottosegretario ha parlato di un miliardo e mezzo di euro per quanto riguarda il costo dell'opera, che invece nel sistema informativo delle opere strategiche della Camera è indicato in quasi 4 miliardi di euro, dei quali sono disponibili sono 2 miliardi e due.

Anche con l'eventuale via libera del Cipe bisognerebbe aspettare l'esame della Corte dei Conti, e con i tempi tecnici i lavori non cominceranno in ogni caso prima di un anno – spiega Brusco – e in tutto ciò non viene preso in considerazione il ricorso al Tar del Lazio, per il quale siamo in attesa di una sentenza.

La visita del sottosegretario ci ha lasciato attoniti per le imprecisioni dette in merito ai lavori della Tav – gli fa eco l’onorevole nonché ingegnere Fantinati – siamo in pieno clima carnevalesco, ma ridurre da 7 anni e 4 mesi previsti dalla commissione ministeriale a 3 gli anni necessari per il completamento del lavoro tra Brescia e Verona, e ridurne al contempo i costi da quasi 4 miliardi di euro a 1,5 miliardi non sta davvero ne in cielo ne in terra. La Tav è una opera non necessaria che costerà miliardi di soldi pubblici e siamo e resteremo sempre contrari alla sua realizzazione.

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