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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Pirateria stradale, l'omicidio stradale non serve. Più casi rispetto al 2015

Lo ha rivelato un report nazionale dell'associazione dei sostenitori e amici della polizia stradale. Il Veneto la regione con più casi di omissione di soccorso

Qualcuno dirà di aver avuto ragione, di aver visto lungo, e altri replicheranno che è ancora troppo presto per dare una giusta valutazione. Sta di fatto che l'omicidio stradale è legge da metà marzo, ma l'osservatorio dell'Asaps (associazione dei sostenitori e amici della polizia stradale) non evidenzia un calo nei casi di pirateria stradale.

Nel primo semestre del 2016, i pirati della strada accertati in Italia sono stati 556. Nello stesso periodo del 2015 erano stati 484. Più feriti (+89 casi) causati dalla pirateria, meno morti (-9 casi), sempre rispetto ai primi sei mesi dell'anno scorso.

Il report diffuso dall'Asaps entra anche nel dettaglio, confrontando i dati a livello nazionale successivi all'entrata in vigore della legge sull'omicidio stradale con quelli dello stesso periodo del 2015. L'aumento è ancora evidente, 294 casi di pirateria dopo la legge sull'omicidio stradale, 245 casi nelle stesse giornate del 2015.

Infine, il dato che ci riguarda di più da vicino. Il Veneto è la regione italiana che deteniene al momento il primato delle omissioni di soccorso. 59 casi nei primi sei mesi del 2016, davanti a Lombardia, Lazio e Toscana.

"Solo alla fine del 2016 e al giro di boa del primo anno della legge, potremo farci un’idea più chiara dell’andamento della pirateria stradale - ha dichiarato Giordano Biserni, presidente Asaps - Anche se non era pensabile che la legge sull’omicidio stradale potesse incidere sul dato generale della sinistrosità. Per incidere positivamente sulla sinistrosità grave servono controlli sulle strade".

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