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Mercoledì 10 novembre sono intervenuto all’assemblea annuale della Conferenza dei Consigli comunali italiani, che si è svolta a Padova nell’ambito della 27sima Assemblea annuale Anci sul tema “Comuni d’Italia: dove ogni persona è primo cittadino”. Nel mio intervento, in veste di vicecoordinatore della Conferenza nazionale dei Consigli comunali, ho voluto affrontare l’importante tema delle modiche all’assetto delle autonomie locali e del ridimensionamento del ruolo del Consiglio comunale, avvenuti negli ultimi due decenni, a causa di una serie di provvedimenti normativi non organici e non lineari.

Tutti dicono di voler avvicinare la politica ai cittadini e i cittadini alla politica, ma chi si vorrebbe avvicinare ad un ambito oramai sminuito dalla progressiva riduzione dei componenti dell’assemblea e delle sue funzioni, dalla povertà degli strumenti e delle capacità di influire sugli assetti organizzativi e di indirizzo degli enti? Solo un Consiglio forte, in una posizione di equilibrio con l’esecutivo, in un sistema effettivamente bilanciato quanto a ruoli e responsabilità, può ridare vera linfa e vitalità alla partecipazione dei cittadini, ad un loro effettivo coinvolgimento attivo nei processi decisionali che li riguardano.

Negli ultimi anni il Comune di Verona, come altri Comuni italiani, ha operato in questa direzione, nell’interesse dell’Assemblea cittadina valorizzando e migliorando l’attività dei Consiglieri. Grazie al forte lavoro di implementazione informatica nell’organizzazione della segreteria del Consiglio abbiamo ottenuto notevoli risparmi di gestione e facilitato l’operato dei Consiglieri. Il messaggio che vogliamo trasmettere e che ho voluto sottolineare nel mio intervento, è proprio l’importanza di riconoscere al Consiglio, in qualità di assemblea rappresentativa di tutte le parti politiche, la capacità di influire realmente sulla vita pubblica nell’interesse prioritario dei cittadini.