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Cronaca San Zeno / Corso Castelvecchio

D'Arienzo: "I quadri rubati a Castelvecchio torneranno entro l'autunno"

Il deputato PD ha avuto rassicurazioni dal sottosegretario al ministero affari esteri Enzo Amendola. "In corso l'organizzazione della visita nel nostro Paese del premier ucraino Poroshenko"

"I quadri rubati a Castelvecchio torneranno a Verona, presumibilmente entro l’autunno".

Questa la precisazione di Vincenzo D’Arienzo, deputato PD che aveva lanciato un allarme preoccupante e cioè che non ci fosse da parte del leader ucraino Poroshenko la precisa volontà di restituire le tele rubate al museo veronese. Il timore è che dietro il rientro delle opere ci fosse un intreccio politico in cui il Comune di Verona avrebbe avuto un ruolo marginale, quasi ininfluente, con la sua gratitudine espressa con la cittadinanza onoraria a Poroshenko e con il permesso di allestire una mostra a Kiev con le opere di Castelvecchio recuperate. 

D'Arienzo aveva presentato un'interrogazione al Governo su questo caso ed ora proprio il deputato veronese assicura: "Finalmente una notizia positiva: è in corso di organizzazione la visita nel nostro Paese del premier ucraino Poroshenko nell'ambito della quale i quadri saranno restituiti a Verona e, quindi, all’Italia. Il premier ucraino ha garantito al Governo italiano la propria volontà di riportare personalmente i quadri in Italia nel corso di una visita ufficiale che dovrebbe tenersi tra settembre e ottobre prossimi, se non emergono altre priorità".

D'Arienzo si è messo in contatto con il sottosegretario al ministero affari esteri Enzo Amendola. "Sono molto soddisfatto dell’impegno del Governo e del sottosegretario che sta seguendo con scrupolo la vicenda, perché ha ben compreso il valore che lega Verona ai suoi quadri - ha detto il deputato PD - Un risultato che è la logica conseguenza della credibilità dell’Italia nei confronti dei tanti partner europei. Adesso, serve che Verona segua costantemente l’evolversi della situazione, che il sindaco prosegua nel mantenere le giuste relazioni e che il Governo definisca i termini della visita che aspettiamo con ansia. Per quanto mi riguarda, pur essendo pienamente rassicurato dell’impegno del sottosegretario Amendola, premo comunque perché si chiuda al più presto questa triste storia".

E sulla cittadinanza onoraria a Poroshenko tiene viva la polemica Verona Pulita con il candidato sindaco Michele Croce, che scrive: "Come è saltato in mente a Tosi e ai suoi di regalare gli onori della nostra amata città a chi oggi sta illegalmente trattenendo a casa sua le nostre opere d'arte, del cui ritrovamento non ha alcun merito? Ad oggi hanno reso veronese un ladro e hanno denigrato tutti coloro che in precedenza hanno ricevuto questo solenne riconoscimento. Il regolamento comunale per la cittadinanza onoraria parla di vite esemplari, di contributi al progresso, di miglioramento della convivenza sociale e dell'affezione alla città di Verona: ci spieghino in quale categoria rientra Poroshenko perché si fa leggermente fatica a comprenderlo".

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