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Cronaca

Crocifisso, la Curia perdona il sindaco

A Padova il vescovo fa infuriare la Lega,la Diocesi Veronese assolve la politica

Verona non è Padova. La sentenza della Corte di Strasburgo che impone la rimozione dei crocifissi dalle scuole sta infiammando tutto il Paese, ma sta infiammando soprattutto il mondo politico.

Proprio per denunciare l’eccessiva strumentalizzazione politica del crocifisso è intervenuto il vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, che pur senza indicare nello specifico un partito, ha definito i “gesti pubblici simbolici contro la decisione della Corte di Strasburgo, atti plateali non condivisibili dalla comunità cristiana”. A far perdere le staffe al prelato sono stati, sembra, alcuni atteggiamenti della Lega, che, ad esempio, è scesa nella piazza di Cittadella per regalare crocefissi e, per volere del sindaco di Asiago, del carroccio, multa con 500 euro le scuole che non appendono il Cristo.

Di tutt’altro avviso la Curia scaligera
, la quale non ha ancora preso, e non intende prendere, posizione in merito. “Il rischio di strumentalizzazione politica – ha detto don Bruno Fasani, portavoce della Curia veronese – c’è sempre stato in tutte le questioni religiose. Non ci stupiamo certo ora di questo”.

Quindi nessuna censura di tutte quelle manifestazioni, a favore e contro il crocifisso, che negli ultimi giorni stanno proliferando in città. A partire dal sindaco Tosi che sui simboli religiosi, vedi foto del papa in ufficio, ha spesso detto la sua. “Per quanto ci riguarda – prosegue don Fasani – ci siamo limitati a ribadire il valore universale che il crocifisso rappresenta. Un valore che i veronesi capiscono”. Come a dire che i veronesi non sono i padovani.

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