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Cronaca San Zeno / Corso Castelvecchio

Quadri di Castelvecchio e visita in Crimea. L'intreccio internazionale di Verona

La visita dei consiglieri regionali filorussi potrebbe complicare il rientro delle opere da Kiev. Mentre è ancora in corso il Forum Eurasiatico alla Gran Guardia

"La posizione espressa da Renzi non è cosa da poco, anche perché arrivava dagli Stati Uniti. Ci vuole un certo coraggio. Questo sta a testimoniare che esistono dei rapporti assolutamente buoni tra Italia e Russia, mantenuti in un momento di crisi drammatica". Lo ha detto questa mattina, 21 ottobre, nella seconda giornata del quinto Forum Eurasiatico di Verona, l'amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti. Il suo riferimento è alla posizione tenuta dal premier nel consiglio europeo su possibili sanzioni alla Russia per i bombardamenti in Siria. Sanzioni che per Renzi non avevano senso e che alla fine non sono state applicate.

Durante la prima giornata del Forum in corso alla Gran Guarda, sono stati definiti fondamentali i rapporti tra Italia e Russia, in una situazione però delicata perché in mezzo c'è l'Ucraina. Ucraina vuol dire Crimea. Ucraina vuole dire quadri rubati al museo veronese di Castelvecchio, recuperati e ancora custoditi a Kiev. Quindi Verona e il Veneto sono inseriti in questo intreccio internazionale, reso ancora più complicato dalla visita in Crimea del consigliere regionale Stefano Valdegamberi e del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti. "L'ambasciatore ucraino ha bollato come vergognosa la mia visita in Crimea - ha scritto Valdegamberi, che era stato diffidato dal consolato ucraino e non ha mai nascosto la sua posizione a favore del riconoscimento della Crimea e per la fine delle sanzioni alla Russia - Non capisco perché l'ambasciatore si ostini a parlare di occupazione della Crimea da parte dei russi quando la gente di questa regione a quasi unanimità si è espressa, prima con il voto del parlamento locale, democraticamente eletto, poi con il referendum popolare in favore della Russia. Trovo assurdo che le imprese del nostro paese debbano pagare le conseguenze di sanzioni che hanno portato all'embargo russo dei nostri prodotti per negare il diritto di un popolo alla propria autodeterminazione. Perché l'ambasciatore, per risolvere la crisi, non chiede alla comunità internazionale di far indire un nuovo referendum? Se gli esiti di questo daranno ragione all'Ucraina io sarò dalla sua parte. Le imprese venete sono stanche di pagare i danni per queste situazioni paradossali. Infine, mi permetto di ricordare la restituzione dei quadri del museo di Castelvecchio, i mesi passano". 

Appunto i quadri di Castelvecchio. Se i rapporti con l'Ucraina potevano essere cordiali con il colloquio tra Renzi e Poroshenko per il loro rientro entro il mese di novembre, ora tutto potrebbe complicarsi, dopo questa iniziativa presa autonomamente dai rappresentanti regionali.

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