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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Covid, nuova circolare del ministero della salute: ecco quando è previsto l'obbligo del tampone

In un contesto non allarmante i dati dei contagi e delle ospedalizzazioni in Italia sono in aumento e il ministero della salute ha già preso alcuni nuovi provvedimenti

Scampoli d'estate e autunno all'orizzonte, in Italia si riaffaccia anche lo spauracchio Covid. Al momento le norme vigenti nel nostro Paese non prevedono più nemmeno l'obbligo di isolamento per chi dovesse accorgersi di essere positivo al virus. Ciò poiché il ministero della salute, circa un mese fa, aveva fatto cadere anche quello che era considerato come l'«ultimo divieto», insomma l'ultimo legame normativo connesso alla stagione della pandemia, un'era da lasciarsi dunque definitivamente alle spalle. 

A non essere andato in soffitta, evidentemente, è però il sistema di monitoraggio legato alla diffusione del virus. Complici le nuove varianti in circolazione, i cui nomi sono Eris e Pirola, i dati legati ai contagi e alle ospedalizzazioni appaiono in aumento, pur sempre in una situazione che al momento non appare allarmante.

Nell'ultimo bollettino pubblicato venerdì 8 settembre, il ministero della Salute scrive che «l’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da Sars-CoV-2 in Italia si mantiene bassa seppur in aumento». Inoltre, viene precisato dal ministero, «anche l’impatto sugli ospedali rimane limitato, sebbene in leggero aumento». Ad ogni modo, viene poi aggiunto: «In considerazione della situazione epidemiologica, coerente con il quadro a livello europeo, e dell’avvio dell’anno scolastico sul territorio nazionale, si suggerisce di rafforzare le previste misure di protezione e prevenzione, con particolare riguardo alla campagna vaccinale, nelle popolazioni più fragili».

Accesso in Pronto Soccorso e accesso per ricovero nelle strutture sanitarie

Nella giornata di ieri è stata dunque emanata dal ministero della Salute la circolare 27648 nella quale sono state fornite «raccomandazioni in merito ai casi nei quali è opportuno procedere all’approfondimento diagnostico per SARS-CoV-2», ovvero quando effettuare un tampone Covid. Nel dettaglio, si prevede che per l'accesso in Pronto Soccorso e accesso per ricovero nelle strutture sanitarie, per i pazienti che presentano sintomi con quadro clinico compatibile con Covid-19 è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2. Laddove possibile, viene poi sottolineato che è opportuno attivare un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di altri virus, quali ad esempio i virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus.

Sempre all'accesso in Pronto Soccorso e per all'accesso per ricovero nelle strutture sanitarie, per i pazienti che all’anamnesi dichiarino di aver avuto contatti stretti con un caso confermato Covid-19, con esposizione negli ultimi 5 giorni, è altresì indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2. Anche per i pazienti, pur asintomatici, che devono effettuare un ricovero o un trasferimento (sia programmato che in emergenza) in setting assistenziali ad alto rischio (ad esempio reparti nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA) è indicata, nella circolare del ministero della salute, l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2.

Accesso alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie

Agli ospiti che devono accedere (ad esempio nuovi ingressi, trasferimenti) alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, la circolare del ministero della salute indica l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2 al momento dell’accesso presso la struttura. 

La circolare del ministero della salute, infine, precisa che i visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con Covid-19 devono evitare di accedere alle succitate strutture. Inoltre, gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria che presentano sintomi compatibili con Covid-19 devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture.

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