rotate-mobile
Cronaca Via 28 Gennaio

Costringe dei connazionali a prostituirsi con altri uomini ma uno lo denuncia

I carabinieri di Verona sono riusciti a mettere la parola fine all'incubo di alcuni ragazzi romeni, costretti a vendere il proprio corpo da un 34enne: uno di loro, dopo essere stato anche ricattato, ha deciso infine di ribellarsi allo sfruttatore

I carabinieri di Verona sono riusciti a mettere la parola fine ad una brutta storia di prostituzione maschile, questo anche grazie alla loro capacità di infondere fiducia nelle vittime e nel riuscire a convincerle ad aprirsi con loro. Ciò ha consentito ai militari di avvicinare un ragazzo romeno che ha così raccontato la sua storia.
Il giovane venne convinto da un suo connazionale, Constantin Lungu di 34 anni, ad abbandonare la Romania e a trasferirsi in Italia, con la prospettiva di un lavoro e di una vita più agiata rispetto a quella che conduceva nello stato dell'est. Giunto in Italia, l'ignaro ragazzo è stato ospitato dallo stesso Lungu, che dopo poco tempo però ha svelato le sue vere intenzioni: lui e altri quattro, tutti tra i 25 e i 30 anni, si sarebbero dovuti prostituire per altri uomini e quasi tutto il denaro (con un "listino" che partiva dagli 80 euro per arrivare anche a 160) sarebbe andato al 34enne. Da quel momento ha preso il via un periodo infernale per i ragazzi, costretti a vendersi e impossibilitati ad avere contatti con l'altro sesso, fisici o virtuali che fossero, social network compresi.
Ma il ragazzo dopo qualche tempo ha deciso di ribellarsi e di andare in Romania, salvo provare a tornare in Italia poco dopo. Il giorno stesso del suo rientro però, Lungu lo ha contattato: "Se non torni a lavorare te la faccio pagare". Quando il ragazzo si prostituiva nell'appartamento in cui viveva con lo sfruttatore e gli altri ragazzi, in via XXVIII Gennaio a Verona, quest'ultimo era riuscito a ritrarlo mentre si trovava con altri uomini e minacciava di diffondere quelle fotografie sul web.
Obbligato quindi a tornare "in servizio", il giovane non ha comunque rinunciato a ribellarsi e verso metà ottobre, dopo aver capito di loro si poteva effettivamente fidare e che potevano aiutarlo, ha deciso di confidarsi ai carabinieri, con tutta la paura e la vergogna di cui era capace. I militari allora hanno inziato a pianificare la trappola per lo sfruttatore, mentre il giovane riusciva almeno ad abbandonare l'appartamento di Santa Lucia. 
L'operazione è scattata lunedì, quando Lungu gli ha fissato un appuntamento in un hotel di Borgo Roma: per lui le manette sono scattate al momento di ricevere i 160 euro per la prestazione del ragazzo. Successivamente è partita la perquisizione della casa, dove abitavano anche gli altri quattro. 
Il 34enne è stato portato venerdì mattina davanti al giudice per la direttissima: il suo arresto è stato convalidato e per lui, che è risultato essere anche pregiudicato, è scattata la misura della custodia cautelare in carcere in attesa del processo a suo carico. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Costringe dei connazionali a prostituirsi con altri uomini ma uno lo denuncia

VeronaSera è in caricamento